RAL commisurata all’esperienza è una di quelle espressioni tanto care a molti scrittori di annunci che però nasconde alcuni importanti costi occulti della selezione del personale. I costi occulti sono quei costi che, come dice la parola, sono nascosti nel processo (in questo caso di selezione) e che o appesantiscono il procedimento o lo rendono dispendioso in termini di tempo e sforzi e, in ogni caso, lo rendono maggiormente costoso.
Il processo di selezione, come tutti i processi, deve essere efficace (fare quello per cui è costruito) ed efficiente (fare tutto in maniera poco dispendiosa), scrivere “RAL commisurata all’esperienza” non è né efficace né efficiente e quindi implica dei costi non espliciti che si manifestano in una ridotta efficienza e in una scarsa efficacia. Vediamo il motivo.
Dal punto di vista dell’azienda: implica alcune conseguenze. RAL commisurata all’esperienza significa:
- essere intasati di CV inadeguati. Il motivo specifico lo si veda nella parte dedicata al pensiero del candidato, basti ora pensare che l’azienda scrive l’annuncio indicando la dicitura “RAL commisurata all’esperienza” per attirare il candidato con le migliori competenze disponibili sul mercato senza esporsi dal punto di vista finanziario. E’ chiaro che saranno in molti a rispondere, anche quelli la cui RAL è superiore a quella che verrà offerta proprio perché non sanno qual è l’ammontare del compenso che verrà loro offerto;
- Questo comporta lo screening di una quantità imponente di CV che si traduce in tempo perso in colloqui che non si concluderanno con l’assunzione proprio perché la RAL non sarà commisurata all’esperienza;
- il boomerang della credenza “minima spesa, massima resa”. Siccome voglio assumere il miglior candidato, cercherò tra i migliori CV ricevuti i candidati con competenze consolidate, autonomi e capaci di darmi un valore aggiunto. Nello stesso momento, siccome non voglio spendere, cercherò di risparmiare sui costi di salario/stipendio per avere quindi il miglior candidato al minor costo. RAL commisurata all’esperienza significa che l’azienda “tira sul prezzo” cosa che si addice ai suk del Nord Africa dove ho comprato souvenir e carabattole varie ma non ad un contesto lavorativo;
- quantità e non qualità ovvero costo e non competenze. Recita il detto “Se pago noccioline mi circonderò di un branco di scimmie”, se cerco di ribassare il salario non punto di certo alla qualità, inutile lamentarsi dopo;
Tradotto in poche parole: notevoli costi in termini di tempo e di personale, oltre a tante occasioni sfumate e alla fortissima possibilità di assumere persone non idonee.
Dal punto di vista del candidato. Proviamo ora ad analizzare come il candidato vede l’annuncio con su scritto “RAL commisurata all’esperienza”. Il lettore dell’annuncio si chiederà “Quale sarà lo stipendio offerto?” Qualunque siano le mie competenze, nella speranza che la RAL sia commisurata davvero all’esperienza o superiore a quella attuale, mi candido.
- una volta che vengo selezionato potrei dire di no alla proposta di lavoro perché la “RAL commisurata all’esperienza” è troppo bassa per me. Di fatto l’azienda mi ha fatto perdere tempo ed ha perso tempo nella selezione del miglior candidato possibile ma che poi non accetterà a causa di una RAL troppo bassa;
- attrattività del marchio. La RAL commisurata all’esperienza sta iniziando a costare parecchio in termini attrattività del marchio in quanto i candidati non sono più disposti ad andare alla cieca e quindi, se ci pensiamo bene, il candidato sarà più attratto dall’azienda che dichiara la RAL sull’annuncio e molto meno da quelle che dichiarano di pagare una RAL commisurata all’esperienza;
Tradotto: una quantità enorme di CV arriveranno all’azienda, i migliori verranno chiamati e declineranno l’offerta. Restano gli altri. Il marchio aziendale non avrà una buona pubblicità.
Riassumendo il tutto “RAL commisurata all’esperienze” causa più danni dei benefici che porta. Uso un’allegoria per spiegare il meccanismo di fronte a cui ci troviamo: assume una persona è come andare in concessionario per una macchina. Le possibilità sono due:
- so già quale macchina comprare quindi non è una trattativa. Vado dal venditore e indico la macchina, non chiedo quanto costa perché so già che voglio quella e basta;
- sono indeciso, vado in concessionario e mi informo sui modelli, sui colori, sui consumi, eccetera. Ad un certo punto sarà il venditore a chiedermi “quanto vuoi spendere?” così da restringere il campo delle proposte;
Ecco, assumere una persona è la stessa cosa: o sai già chi vuoi avere nella tua azienda e quindi il costo non è un problema, oppure sai chi puoi avere perché sai quanto puoi spendere al massimo. In entrambi i casi dichiarare la RAL non è un problema.
Piero Vigutto
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