Qui di seguito troverete alcune letture che mi sono piaciute o mi hanno particolarmente ispirato* e che voglio condividere con te che stai leggendo. Il progetto 30 giorni 1 libro nasce dal desiderio di dedicare quotidianamente il giusto tempo ad aprire la mente ad altre idee, ad altri autori, ad altre prospettive, una condizione indispensabile per chi vuole rimanere al passo con i tempi. Se pensi di non avere tempo, rifletti sul fatto che basta leggere 20 pagine al giorno, significa un investimento di circa 30 minuti, e alla fine di un anno avrai letto 7300 pagine che corrispondono a circa 12 libri di 350 pagine circa. 30 giorni 1 libro è un progetto a cui puoi partecipare anche tu. Condividi sui social la foto della copertina e una piccola recensione concludendo con #30giorni1libro. Diffondiamo la cultura del sapere, ne beneficeremo tutti.
*Nota: non percepisco denaro per la segnalazione di questi testi e la recensione pubblicata è frutto della mia personale opinione.
Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita
di Francesca Coin (Giulio Einaudi editore). Difficile dire com’è questo libro perché i contenuti sono reali nello specifico ma non conformi al titolo, va quindi analizzato da due punti di vista: quello dell’emotività e quello dei dati. L’autrice ha scritto delle pagine potenti basate su delle interviste ai singoli lavoratori provenienti da vari settori (ospedaliero, GDO, ristorazione, ecc) che riportano condizioni di lavoro da terzo mondo, pagati due lire e trattati come carne da cannone. Tra finte partite Iva, contratti di collaborazione, ma anche tempi indeterminati si susseguono storie che dipingono luoghi di lavoro allucinanti e ci si chiede più volte come sia possibile che questo tutto questo accada nel 2024. Dopo la pancia, però, interviene il pensiero pensante che unisce i puntini e compone il disegno per quello che è. Il titolo evoca un argomento ormai chiarito, quello delle grandi dimissioni, ma nel testo non troviamo riferimenti alle dimissioni di massa, solo di singoli lavoratori. Non dico che questo debba passare in secondo piano ma se il libro lo chiamo “Le grandi dimissioni” mi aspetto che l’accademica mi parli di grandi dimissioni e citi dati a sostegno di una tesi contro cui mi sono sempre battuto a colpi di dati (tra i tanti) scontrandomi con le opinioni basate sulla pancia o, come spesso accade, sul nulla. A parer mio uno scivolone plateale da parte di una ricercatrice con un CV di tutto rispetto oppure la professoressa ha compreso bene che l’indignazione che suscita la pancia fa vendere molto più dei dati analizzati con il cervello.
Pensieri lenti e veloci
di Daniel Kahneman (Oscar Saggi). Ho studiato psicologia all’università ed ho continuato a farlo perché sono diventato psicologo del lavoro e delle organizzazioni. Raramente ho trovato un libro più esaustivo, intuitivo e “veloce nella sua lentezza” (per usare i termini del libro). L’autore spiega nel suo stile pulito e ricco di esempi utili anche ai profani della materia, la differenza tra pensieri lenti (riflessivi) e veloci (intuitivi). E’ capace di mostrare al pubblico che siamo vittime costanti di alcuni “malfunzionamenti” del nostro cervello senza che questi possano renderci la vita difficile anche se a volte la complicano. Ho avuto modo di apprezzare l’autore in altri suoi saggi in abbinata con il suo collega Amos Tversky fondatori dell’economia comportamentale per la quale vinse il Premio Nobel per l’economia. L’economia comportamentale, infatti, applica la psicologia allo studio delle decisioni economiche e proprio sulla capacità decisionale il libro approfondisce alcuni aspetti interessanti. Da leggere sicuramente, anche se non avete una formazione sulla materia. Il libro è scritto così bene che vi prenderà subito e non vi lascerà andare.
Reinventare le organizzazioni. Come creare organizzazioni ispirate al prossimo stadio della consapevolezza umana
di Frederic Laloux (Autore) e Ken Wilber. Prefazione di Alessandro Rossi (Guerini Next). Visionario è il termine adatto a questo libro che descrive non una teoria ma un modo di vivere con gli altri. Il substrato su cui nasce e cresce l’azienda Teal è la comunicazione diretta, sincera e unicamente volta a far crescere non solo il team ma il gruppo nel senso più esteso possibile anche fuori dall’organizzazione (clienti e fornitori). Più che una disanima teorica è denso di esempi di organizzazioni che hanno abbracciato la cultura Teal e la leadership orizzontale. Non mancano però le citazioni bibliografiche, numerose e di spessore, a sostegno di quanto viene affermato nel testo e applicato nella pratica. La mia opinioni, leggendo il libro e le storie che ivi sono riportate, è che l’organizzazione Teal può derivare solamente se il gruppo è perfettamente in sintonia e composto da soggetti disposti a cambiare totalmente paradigma organizzativo cambiando per primi se stessi e questo, al di là dei proclami è difficilissimo. Anche l’autore lo dice, in alcuni passaggi: molti dipendenti non trovandosi più a loro agio se ne sono andati nonostante il nuovo modello organizzativo non sia stato imposto dall’oggi al domani né dall’alto ma, al contrario, il cambiamento è arrivato dal basso ed è stato dato a tutti un lasso di tempo sufficientemente ampio per adattarsi (parliamo di anni). Da leggere sicuramente, per trarre il buono che possiamo portare in azienda. Possiamo portare tutto? Non credo. Lo possiamo portare in qualunque organizzazione? No di certo. Però possiamo riflettere sui concetti che il libro esprime per cambiare prospettiva, e questo è sempre un bene.
Eros e lavoro. Rifondare energia e motivazione nelle organizzazioni contemporanee
di Alessandro Donadio (Franco Angeli Editore). Il libro di Alessandro Donadio è semplicemente diverso da tutti gli altri che trattano questo argomento. L’autore analizza da un punto diverso la motivazione che spinge le persone ad operare, ad agire all’interno di una comunità di persone. Eros come spinta a fare, ad agire a mettercela tutta nel raggiungere un obiettivo. Eros, la spinta che è diversa da ognuno di noi e per ognuno di noi è il motore ad agire. Un libro a metà tra la filosofia e i testi di management che da questi mondi non si discosta ma li unisce con il ragionamento logico deduttivo tipico del filosofo ma anche del manager esperto che ha maturato esperienza sul campo. Un testo unico che entra di diritto in #30giorni1libro e la cui lettura viene consigliata a tutti coloro che lavorano con le persone.
Safety Talks.
di Davide Scotti (EPC editore). Questo libro è il primo in Italia ad essere scritto a più mani sulla sicurezza. Safety talks colleziona tante splendide storie di addetti alla sicurezza ma anche di appassionati che hanno voluto scrivere un racconto di vita vissuta che riguarda l’importante argomento della sicurezza. Il desiderio che li ha spinti è quello della divulgazione ma anche della condivisione, perché sicurezza non è sinonimo di noiose slide o procedure inutili ma di vita, perché tutti noi la sera vogliamo tornare a casa dai nostri cari.
La vita nascosta del cervello.
di Alberto Oliverio (Giunti) Quanto siamo consapevoli dei processi mentali che soggiacciono alle nostre scelte? Questo libro ci svela come gran parte dei nostri processi mentali sono inconsci. Il nostro cervello lavora sempre, anche quando dormiamo, e se questa affermazione sembra banale perché il cervello di fatto non può staccare pena la nostra stessa vita, meno scontati sono i processi di visione, memoria, fino alle decisioni che prendiamo a livello inconscio. L’autore non ci riporta a Freud o a teorie che sono state il fondamento delle ricerche che fino a qui ci hanno portato, ma palesa quanto poco sappiamo o crediamo di sapere sulla consapevolezza con cui facciamo alcune scelte.
L’ingegno batte il capitale: L’arte di organizzare, comporre e reinventare il proprio modello imprenditoriale
di Günter Faltin (Formato Kindle). Chi di noi non ha mai avuto un’idea imprenditoriale alzi la mano. Quasi tutti, vero? Chi l’ha poi messa in pratica? Molti di meno, sicuramente. Questo perché in molti si sono lasciati fermare da quello che viene ritenuto necessario per fondare un’impresa: conoscenza della normativa a livello di avvocato, esperto in economia aziendale, una sede di rappresentanza, materiali, PC e investimenti spesso troppo onerosi che demotivano il potenziale imprenditore e relegano l’idea imprenditoriale nel cassetto dei sogni che non si realizzeranno mai. L’autore di questo libro, è riuscito a dimostrare il contrario. Non servono grandissime conoscenze che appartenevano ai manager e alle strutture di un tempo ma serve l’ingegno che permetta di capitalizzare l’idea con il minio costo. Con una serie nutritissima di esempi Günter Faltin dimostra che spesso le risorse sono sul mercato e anche a buon prezzo, che pure le competenze si possono terziarizzare, affittare, noleggiare, che le attitudini imprenditoriali sono una leggenda e che ognuno di noi potrebbe dar vita all’impresa che ha sempre sognato.
Risorse umane e disumane: Come vivere oggi sul Pianeta R.U.
di Andrea Castiello d’Antonio e Luciana d’Ambrosio Marri (Giunti). Il titolo ricorda molto uno dei libri del Dottor X che abbiamo imparato ad apprezzare per le sue doti di scrittore. In realtà questo libro è diverso e parla di un metaforico pianeta popolato da Risorse Umane che incontrano colleghi, hanno capi, principali e condividono ambienti comuni per realizzare l’obiettivo comune. A volte ci riescono a volte no, con soddisfazioni alterne e obiettivi che cambiano, alle prese con budget ristretti e lo stress che incombe. Un libro diverso, quasi particolare, che analizza questo mondo in maniera scientifica ma con un’esposizione leggera. Anche questo libro entra di diritto tra le letture HR consigliate.
La mente simulata. Intelligenza artificiale e robot nella vita quotidiana.
di Angelo Cangelosi e Santo Di Nuovo (Giunti). Un libro che toglie qualunque dubbio sui sistemi di Intelligenza Artificiale che possono solo mimare il cervello senza tuttavia avvicinarsi neppure lontanamente alla sua complessità. AI è e resta comunque uno strumento di ricerca scientifica che aiuta i ricercatori a capire come funziona il nostro cervello e a regalare all’essere umano strumenti utili alla vita di ogni giorno come l’apprendimento di alcune pratiche professionali, la messa a punto giochi educativi, la creazione di robot umanoidi capaci di supportare l’uomo nel settore dell’educazione. Una bella scoperta che il lettore fa pagina dopo pagina e che, nonostante le tantissime risposte, lascia alla fine aperti alcuni interrogativi e alcune considerazioni etiche sul suo utilizzo a cui il lettor e può dare da solo una risposta.
Il punto più alto. Sulla rotta di un sogno al comando dell’Amerigo Vespucci
di Gianfranco Bacchi (Edizioni CinqueTerre). Il volume autobiografico, scritto dal comandante Bacchi, è la storia di un ragazzo di Forlì che a tutto pensava tranne che arruolarsi nell’Accademia della Marina Militare italiana. Da allievo ufficiale si è trovato anche lui sul ponte del Vespucci, una nave fatta di legno, tela, cordame e amore per il mare, un luogo in cui ci lasci il cuore e coltivi amicizie che dureranno tutta la vita. Un libro che è più di un diario, più della storia di un uomo, più del coronamento di un sogno. “Il punto più alto” è là dove ognuno di noi vorrebbe essere, è la meta agognata, è il frutto del duro lavoro quotidiano, della pazienza di chi accetta sfide e impegni da cui arrivano successi e insuccessi dai quali imparare per arrivare là dove il cuore già dimora. Un libro che trasuda l’umanità di un comandante di uomini, l’umiltà e l’entusiasmo di un uomo che apprende dal mare e dai compagni di viaggio ciò che serve per arrivare al punto più alto.
OKR Performance. Centra gli obiettivi della tua organizzazione
di Francesco Frugiuele e Matteo Sola (AYROS Edizioni). Come gestire la performance delle tue persone? Come comunicare in maniera opportuna la direzione che sta prendendo la tua azienda? Come coinvolgerli nelle scelte affinché ci sia un elevato engagement? A tutte queste domande rispondono gli autori di questo libro, uno dei migliori manuali di gestione del personale che sia stati scritti di recente. Semplice, efficace, chiaro. Gli autori guidano passo dopo passo il lettore nello strutturare un piano di Objects and Key Results, che non sono le KPI ma uno strumento ben più potente ed efficace.
Guerra o pace: Diversità e conflitto come punto di partenza per un destino comune nella vita e sul lavoro.
di Sebastiano Zanolli (ROI Edizioni). L’autore ci ha abituato bene fin da subito con il suo libro “La grande differenza” mantenendo l’asticella sempre alta anche con tutti gli altri suoi scritti. In questo libro Sebastiano si è cimentato con un argomento difficile perché, parlando di conflitto, è possibile scadere facilmente nel banale, nei suggerimenti conditi con troppa assertività anni ’80 oppure nell’elencazione eccessiva di teorie psicosociali spesso inapplicabili. Invece Sebastiano è riuscito a mescolare sapientemente la profondità e la scientificità dei contenuti con la freschezza narrativa del romanzo, il risultato è spettacolarmente piacevole quanto istruttivo. Se da un lato questo libro può essere paragonato ad un manuale universitario dall’altro può essere definito il grande romanzo dell’evoluzione sociale umana. Ancora una volta Zanolli stupisce e con i fatti mostra e dimostra che, più che la sua soppressione, la gestione del conflitto può essere utile anche per l’azienda, un luogo che l’autore conosce bene perché ci ha vissuto e ci vive ancora da protagonista e dove il conflitto matura e si esprime spesso esplosivamente. Un libro scritto con l’analisi lucida del ricercatore e la spigliatezza del conferenziere che offre soluzioni pratiche per le aziende e le persone che vogliono maturare un’altra consapevolezza e gestire le persone con una maturità diversa.
Raggiungere obiettivi. Logiche non lineari per risolvere problemi complessi.
di Sergio Casella (Tecniche Nuove). In questa pagina ho recensito altri libri di questo autore. Molto interessanti i contenuti che ha proposto ne “La morale aziendale. Un modello basato sull’etica per avere successo nel business” (2014) e in “Vincere la paura in azienda. Perché nelle organizzazioni di successo le cose accadono” (2019) entrambi editi da Tecniche Nuove. Persona dalla grandissima cultura, fin da subito Casella si è connotato per lo stile sobrio ma efficace con cui esprime i concetti profondi che permeano il suo stile di leadership e i valori dell’azienda che dirige (è Presidente della divisione PCMC – Paper Converting Machine Company). Se è vero che, per i contenuti e la visione che esprimono, i primi due testi da lui pubblicati dovrebbero entrare di diritto in ogni business school, “Raggiungere obiettivi” non è da meno. Non verrò di certo smentito se affermo che con questo ultimo libro Sergio ha superato se stesso pubblicando uno dei pochi manuali in commercio che davvero offrono soluzioni pratiche e applicabili immediatamente. L’autore offre spunti di riflessione importanti al lettore attento: partendo dalla filosofia per arrivare all’azienda passando attraverso la teoria della complessità, pagina dopo pagina riesce ad unire tutti i punti per disegnare un quadro completo dalle tinte concrete. Il libro è così interessante che dopo aver letto l’ultima pagina hai voglia di ricominciare da capo.
Un manager italiano in America. Emozioni, difficoltà, differenze nel diario di un manager che si trasferisce in USA con la sua famiglia
di Alberto Salamone (Anteprima). Alberto è un manager italiano che, per motivi di lavoro, si trasferisce in USA. Un viaggio fisico e soprattutto interiore raccolto in un diario che è diventato un libro. Un libro che è anche un manuale di sopravvivenza per chi intende fare questo salto, da solo o con la famiglia. Le impressioni e le esperienze dell’autore accompagnano pagina dopo pagina il lettore attento che, parola dopo parola, viene coinvolto nelle avventure e nelle disavventure del manager. Lavoro, vita e famiglia si intrecciano volutamente in quello che è il racconto della quotidianità in un continuo incontro/scontro con una cultura nuova tanto vicina ma, per alcuni versi, decisamente lontana. Aspettative, paure, tensioni, soddisfazioni e una nuova vita lo attendono al di là dell’oceano. Gli USA sapranno accogliere Alberto? E Alberto saprà accogliere gli USA? Un libro da leggere ma soprattutto da assaporare.
I sette saperi necessari all'educazione del futuro
di Edgar Morin (Cortina Raffaello). Consigliatomi da due studiosi della teoria della complessità, Alessandro Cravera ed Enrico Cerni, concordi entrambi che questo testo sia uno dei pilastri su cui si poggia la teoria. Siccome il consiglio di lettura arrivava da da due persone che stimo tantissimo questo libro andava letto per approfondire ulteriormente una teoria affascinante a cui, proprio grazie a loro, mi sono avvicinato in tempi recenti. Nutrivo grandi aspettative e sono state tutte rispettate. Il libro è di facile lettura ma richiede una certa dose di concentrazione. Le 130 pagine scarse del formato tascabile sono un condensato esplosivo di consapevolezza. Che siate appassionati di complessità o meno questo libro va letto, va letto perché realmente cambia la prospettiva con cui si vedono e si analizzano fatti, relazioni ed esperienze. Sette punti focali su cui l’autore si concentra per dare una visione globalmente sintetica quanto completa del suo pensiero. Uno spartiacque tra il prima e il dopo che completa qualunque preparazione il lettore abbia proiettandolo verso una dimensione tutta da scoprire.
Sei cappelli per pensare
di Edward De Bono (BUR). Un classico che ha aperto la mente di molti, organizzandone i pensieri e rendendo la vita più facile a chi lo ha letto. Recentemente l’ho ripreso in mano per rispolverare la tecnica datata ma sempre attuale. Una tecnica che, prima di poterla usare, necessita di un training piuttosto accurato in quanto nonostante la sua semplicità di esecuzione, non è proprio facilissima da padroneggiare. I sei cappelli indirizzano il pensiero laterale che, diversamente, rischia di essere pensiero senza alcun fine, un pensiero che è sempre libero anche se organizzato. Mai in nessun caso, infatti, dobbiamo pensare che il pensiero laterale possa in qualche modo essere imbrigliato e se durante la lettura possiamo avere l’impressione che il metodo possa andare in questa direzione, l’autore sembra accorgersene e invita subito il lettore a considerare i sei cappelli come uno strumento organizzativo e non costrittivo. La lettura sull’argomento è diventata ormai vastissima ma questo resta sempre il manuale di riferimento per chi vuole iniziare un percorso in questa direzione.
Creatività e pensiero laterale
di Edward De Bono (BUR). Sempre un classico, sempre da leggere. Un libro che può essere considerato, almeno nella prima parte, come introduttivo e generico sul pensiero laterale che è il cavallo di battaglia di De Bono. L’autore spiega nella prima parte quali sono le differenze tra il pensiero verticale e quello laterale per poi passare in seconda battuta a suggerire alcuni esercizi che possono aiutare il lettore nello sviluppo del pensiero laterale. È proprio un manuale per formatori in quanto molti degli esercizi che vi potete trovare li potete utilizzare nelle aule scolastiche o nei corsi di formazione. È inutile dire che sono trascorsi alcuni anni dalla sua prima pubblicazione e questo ha reso gli esercizi abbastanza famosi. Se il lettore intende utilizzarli all’interno di un percorso formativo è utile pensare ad una loro rielaborazione, se non altro per non perdere l’originalità della lezione. Fondamentale per chi inizia ma anche per chi continua lo studio del pensiero laterale.
Ulisse, parola di leader
di Enrico Cerni e Giuseppe Zollo, prefazione di Alberto F. De Toni (Marsilio Editore). Cercate un libro sulla leadership? Allora lo avete trovato. Sì, è vero, di libri su questo argomento ce ne sono a bizzeffe molti dei quali li ho letti e usati poi per correggere l’assetto della scrivania o del tavolo. “Ulisse, parola di leader” va invece letto, incorniciato e riletto a distanza di tempo per rinverdire alcuni concetti, riflettere sulle azioni e sui pensieri che i protagonisti descrivono nelle pagine di Omero, pagine scritte millenni fa ma incredibilmente attuali. Gli autori sono stati capaci di analizzare la vita di Ulisse e trasporre azioni e decisioni nella vita moderna, con incredibile maestria hanno narrato la vita dei personaggi come fossero figure aziendali moderne e sono riusciti a cogliere gli insegnamenti che vengono dal passato e ad inquadrarli nel qui ed ora traendone impareggiabili insegnamenti. Se i classici si insegnano alle scuole superiori, questo libro dovrebbe diventare una lettura obbligatoria per tutti i manager. Sicuramente una delle letture HR consigliate per il manager di oggi e di domani.
HR le nuove frontiere
di Umberto Frigelli (Franco Angeli). Il libro, in collaborazione con AIDP, contiene una serie di analisi molto ben fatte su quelle che la situazione attuale e quelli che sono i macro trends con cui la Direzione Risorse Umane si troverà a fare i conti nei prossimi anni. L’analisi non è solo riservata alle grandi imprese, va detto, ma tiene conto di quelle che sono le esigenze delle PMI e delle imprese familiari offrendo un’analisi puntuale e considerazioni di tutto rilievo. I contenuti spaziano a 360 gradi le esigenze della funzione HR, offrendo spesso un punto di vista diverso dal solito sempre basato su dati e mai su considerazioni personali. I temi trattati sono il welfare, lo smart working, la diversity, la Big Data Analytics di cui tanto ha bisogno il settore HR e che ancora non ha avuto la considerazione e l’applicazione giusta, l’Intelligenza Artificiale, l’Active Aging, la formazione diversa da quella che abbiamo sempre fatto in aula (con un occhio critico ma costruttivo su quella on line), v’è anche un capitolo, che ritengo importante, sull’analisi delle relazioni industriali. Insomma, un libro interessante che mostra quanto complicata sia diventata la gestione del personale. come dice un amico: oggi il sapere dell’HR comprende almeno sei saperi diversi. Credo che questa affermazione vada rivista in maniera incrementativa. E’ sicuramente una delle letture HR consigliate di quest’anno.
Le faremo sapere. Assunzioni, licenziamenti e segreti: tutto quello che succede in azienda e che nessuno vi dirà mai
di Denis Murano (Vallardi). Denis Murano, alias Mister X, ci ha abituato a due cose: primo, la schiettezza dei suoi interventi senza peli sulla lingua; secondo, la segretezza che avvolge la sua figura e che gli permette di dire quello che vuole e di rivelare i segreti più abbietti del mondo HR. Anche in questo non si smentisce usando però una narrazione diversa. Per Mister X chiusa una porta si apre un portone e dopo il suo licenziamento riparte come HR manager in un’altra azienda, molto più umana o così lascia intuire. La storia si delinea in maniera molto pulita che descrive una situazione sicuramente vissuta dal protagonista, o così ci lascia credere: un inserimento nella funzione, la conoscenza dell’azienda che, come tante, si definisce manageriale ma che di manageriale non ha neppure la carta intestata, e dei dipendenti con i quali Mister X sembra pure andare d’accordo. Tra tragicomiche descrizioni di team building, surreali meeting strategici, assunzioni e licenziamenti strategici, c’è spazio questa volta anche per il volto più umano di Mister X… ma non fatevi troppe illusioni. Un libro bello, ben scritto, vero, intrigante e sicuramente da leggere in cui tutti gli HR di una certa esperienza si riconosceranno di certo. Entra anche lui di diritto nelle letture HR consigliate.
LinkedIn per chi cerca un (nuovo) lavoro
di Pamela Serena Nerattini (Goware). Forse uno dei libri più chiari ed esaustivi che siano mai stati scritti su questo social network. LinkedIn per chi cerca un (nuovo) lavoro guida passo dopo passo il lettore nell’utilizzo della piattaforma dedicata all’incontro domanda e offerta attraverso spiegazioni ed esercizi che possono fare del neofita un utente capace di utilizzarlo per arrivare allo scopo che si prefigge il lettore. Il libro è infatti dedicato a coloro i quali vogliono trovare un (nuovo) lavoro, e così è. L’autrice, LinkedIn trainer ed esperta di tecniche e strategia di social management, con un linguaggio semplice ma al contempo professionale aiuta il lettore a fare i passi giusti. V’è da dire che questo manuale non è unicamente riservato ai neofiti ma aiuta chi già utilizza LinkedIn ad approfondire le proprie conoscenze. Per questo motivo entra di diritto tra le letture HR consigliate di questa rubrica assieme al libro di David Buonaventura.
Avere Successo con LinkedIn (anche Se Sei un Cazzaro): Edizione 2021-2022
di David Buonaventura (Amazon). Devo dire che il libro di David Buonaventura fa il paio con la pubblicazione di Pamela Nerattini su come cercare lavoro su LinkedIn. Anche l’autore si sofferma sul funzionamento della piattaforma per poi concentrarsi sui contenuti e come avere visibilità… anche se sei un cazzaro. Il titolo è attrattivo e svela solo in parte l’intento dell’autore. Devo confessare che alcuni trucchi non li conoscevo ed è stato utile leggere il libro perché David vuole spiegare il modo in cui certe persone, pur postando contenuti di basso livello, hanno raggiunto una certa visibilità. Sono certo che il desiderio dell’autore sia quello di svelare questi trucchi affinché vengano utilizzati da chi ha davvero qualcosa da dire, da chi ritiene che LinkedIn non sia un posto da cazzari per rendere questa piattaforma meno inquinata dai tanti saltimbanchi che si spacciano per “quelli che ce l’hanno fatta” e contaminarla di contenuti e pensieri di spessore rendendoli visibili utilizzando gli stessi stratagemmi dei cazzari. Lavoro notevole con un intento davvero nobile.
Fractional manager: Una nuova professione per imprese che evolvono
di Andrea Pietrini (edizioni Egea). Un libro diverso, il biglietto da visita di un manager affermato che ha deciso di portare nel piccolo quello che ha imparato nel grande. Pietrini ha di fatto intercettato il bisogno delle PMI di ridisegnare il proprio assetto manageriale, in molti casi di crearne uno, una necessità che le aziende italiane in molti casi non sanno riconoscere né valutare. Se, com’è diventato sempre più ovvio soprattutto negli ultimi due anni, le imprese italiane spesso sono state gestite alla “volemose bene”, oggi non possono più prescindere da un’organizzazione manageriale e questo vale anche per le piccole e medie imprese. Diventa necessario proprio perché sono gli stessi collaboratori a richiedere un cambio di passo e sovente non basta il passaggio generazionale. Occorre un cambiamento culturale che può essere apportato da quei manager che hanno compreso il valore della managerialità. Non basta infatti l’esperienza, e Pietrini lo dice, ma più importanti delle hard skill servono quelle soft per comunicare, relazionarsi, trasferire competenze, gestire e coinvolgere persone.
Giochi da prendere sul serio. Gamification, storytelling e game design per progetti innovativi
di Alberto Maestri, Pietro Polsinellie e Joseph Sassoon Forse uno dei testi più moderni sulla gamification. Gli autori, bravissimi e preparatissimi, introducono anche il lettore inesperto ad un argomento che pare semplice ma semplice non è, basta infatti davvero molto poco per far fallire un piano basato su quella che si pensa essere gamification e invece è tutt’altro. Ricco di esempi e di schemi, chiunque può prendere spunto per creare il proprio piano d’azione dalla A alla Z ed applicarlo in azienda. Da tener presente però alcune accortezze che potrebbero, come abbiamo già detto, intralciare la realizzazione di un’ottima idea. Bello il parallelismo con i videogiochi e i numerosi esempi di app che hanno funzionato e dei progetti che non hanno funzionato.
Il potere della gamification. Usare il gioco per creare cambiamenti nei comportamenti e nelle performance individuali
di Franco Amicucci, Giordano Fatali Un altro libro sulla gamification? Sì, ma non come gli altri. Schematico, essenziale, estremamente scorrevole. Adatto per chi vuole approcciarsi all’argomento gli autori affrontano in maniera semplificata ma non superficiale un argomento che ha appassionato ed appassiona ancora tanti. Ottimi spunti di riflessione, tantissimi esempi di aziende che hanno strutturato progetti di gamification dal marketing all’engagement, dei quali si riportano obiettivi, azioni e risultati. Da leggere.
Allenarsi alla complessità: Schemi cognitivi per decidere e agire in un mondo non ordinato
di Alessandro Cravera (EGEA). Come spiegare la complessità in maniera semplice? Chiunque avrà il piacere di addentrarsi nelle pagine di questo testo comprenderà che questa è una domanda che racchiude in sé un paradosso in quanto le soluzioni semplici appartengono a sistemi lineari mentre la complessità appartiene a sistemi non lineari. Al di là dei tecnicismi che Cravera spiega con una chiarezza tale da renderli comprensibili anche ai neofiti, il libro cambia decisamente la prospettiva del lettore lasciando in lui la curiosità di continuare lo studio della complessità. Un testo interessantissimo che è un viaggio dentro un modo di pensare diverso dal classico pensiero manageriale, che sovverte le regole, scompiglia le carte e ti offre una prospettiva diversa per interpretare le organizzazioni, per viverci in maniera proficua e trovare soluzioni efficaci. Una lettura profonda che scorre gradevole e che, riga dopo riga, pagina dopo pagina arricchisce il pensiero del lettore durante il viaggio in cui l’autore è capace di condurti con calma e lucidità. L’ultima pagina lascia il desiderio di approfondire ulteriormente la conoscenza della materia. Anche questo libro entra di diritto nelle letture HR consigliate.
I leoni di Sicilia
di Stefania Auci (Nord). Un libro per l’estate per chi è appassionato di saghe familiari, lavoro, imprenditoria ma anche per chi ama i libri ove le sfumature caratteriali e la personalità dei protagonisti raccontano molto più di quanto non facciano le loro azioni. Ci fu un tempo in cui, durante una discussione, alla domanda “che libro suggeriresti a chi si approccia alla gestione delle persone?” mi venne risposto “i classici a cominciare dai romanzi russi perché in loro vi sono descritte tutte le sfumature del carattere delle persone”. Non ho intenzione di paragonare il libro della Auci a quelli di Dostoevskij ma se è vero che l’autore russo ben racconta e descrive le sfumature dell’animo umano, spesso in pena e in lotta con se stesso, la Auci descrive molto bene la società siciliana a cavallo tra fine ‘700 e il post unità d’Italia, il desiderio di riscatto dalla povertà, di essere accettati da una società chiusa e stratificata e le emozioni delle persone che hanno cambiato quella società, a volte coinvolgendo più spesso travolgendo gli altri pur di arrivare. Un’immagine dell’imprenditore spesso cinico ed arrivista, come tanti ne vediamo ogni giorno, ma anche dell’essere umano che combatte contro le sue pene e i suoi mostri interni. Una delle letture HR consigliate di certo più leggera di quella di Dostoevskij ma, se letta con lo spirito giusto, comunque interessante e, diversamente dai classi russi, sicuramente più adatta all’ombrellone.
L'unica regola è che non ci sono regole: Netflix e la cultura della reinvenzione
di Reed Hastings e Erin Meyer (Garzanti). Un libro che è diventato un must read. 352 pagine di esempi con cui Reed Hastings, cofondatore, presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato di Netflix, racconta le sue vicende imprenditoriali, dalla nascita alla vendita della sua prima società di software alla nascita di Netflix. Hastings racconta con dovizia di particolari gli errori che ha compiuto nella gestione del personale e che hanno portato alla maturazione del pensiero imprenditoriale che poi è stato il substrato su cui è nato l’impero mediatico che tutti noi conosciamo. Visione, chiarezza di intenti, e alcuni mantra: assumi solo persone eccellenti, pagale per quello che valgono (il massimo stipendio che verrebbe loro offerto dal mercato), dai feedback continui a tutti, lavora per fare il meglio per l’azienda. Un bel libro con un sacco di spunti interessanti e con un centinaio di pagine di troppo che resta comunque la fonte di ispirazione a cui guardare per una gestione diversa delle persone. Sicuramente tra le letture HR consigliate di quest’anno.
Generazione Z e Lavoro. Vademecum per le imprese e i giovani
di Paolo Iacci e Francesco Rotondi (Franco Angeli Editore). Un’analisi lucida, precisa e a tratti demoralizzante per la Generazione Z. Gli autori, ad onor del vero, non hanno lesinato critiche neppure alla mia generazione X che è descritta come una generazione che non ha combattuto battaglie e senza tanti meriti. Una generazione di transizione tra i baby boomers e millennial che hanno cominciato prima della generazione Z ad alzare la testa e ad affermare la propria identità. Ma i protagonisti di questo libro sono loro, la Generazione Z che si interroga sul futuro, che lotta per l’ambiente, che si contrappone fortemente alle logiche che hanno permeato la società e il lavoro fino ad ora scontrandosi con una legislazione che non aiuta il tempo indeterminato, con una società che si aggrappa a modelli gestionali e governativi desueti e che stride con un modo di pensare diverso ma con tanto, tantissimo valore aggiunto.
Tutto in un istante. Le decisioni che tracciano il viaggio di una vita
di Maurizio Cheli e Marianne Merchez (Minerva). L’autobiografia di un uomo che fin da bambino sognava di fare l’astronauta, un po’ come tutti noi, ma che ci è riuscito davvero. Nel suo libro Maurizio Cheli parte dall’inizio, da quel sogno che condivideva con altri bambini e che lo ha portato a fare una serie di scelte, a volte facili a volte meno facili, ma la cui somma lo ha condotto fin dove altri non arriveranno mai. L’accademia Aeronautica, le paure e le speranze che hanno accompagnato quel periodo; in volo sugli aerei che sfrecciano a velocità supersoniche; il concorso all’ESA e poi alla NASA; l’incarico in Alenia, fino al viaggio che sta facendo ora, sempre accompagnato dalla moglie Marianne. Sembra non esserci attinenza tra la vita di un uomo che ha vissuto a velocità incredibili e la vita all’interno di un’azienda, ma garantisco che nelle pagine che ho letto ci sono esperienze e insegnamenti a cui tanti manager dovrebbero attingere. Attraverso le parole dell’autore sembra di vivere le sue avventure da pelle d’oca e di accompagnarlo nelle riflessioni che, in un istante, hanno cambiato la sua vita. Il volume è impreziosito anche dal debriefing a fine capitolo con cui anche il lettore può esercitarsi a “fare il punto” sulla sua vita e sulle sue scelte.
Università e puttane. La storia del libro che non c’era ma che tutti volevano leggere
di Matteo Fini (Priuli & Verlucca). Un viaggio sconvolgente, personale, attualissimo che l’autore fa all’interno degli Atenei italiani. Difficile scrivere una recensione che non sia dettata dall’indignazione. Tempo fa lessi Mediocrazia, la recensione la trovate su questa pagina, un testo che mostrava come nelle università europee e del nord America vi era un costante appiattimento verso il basso, dove ad avere la meglio non erano in più preparati ma i mediocri. Leggerlo ha disintegrato il mito degli atenei di oltre oceano che nel mio immaginario erano farciti di insegnanti talentuosi, quasi geniali. Il racconto di Matteo Fini ha fatto cadere anche l’ultimo baluardo delle mie certezze: l’università italiana non è il cuore della cultura ma è l’espressione dello sfruttamento totale in cambio di promesse che non vengono mantenute, dei giochi di potere più infimi giocati sulle spalle degli studenti e in barba alla loro preparazione. Un libro che va letto con calma rinunciando alle reazioni di pancia con la consapevolezza che così è e, purtroppo, non solo all’interno delle università. Entra anche lui di diritto nelle letture HR consigliate.
Non morire di riunioni: Un metodo efficace per organizzare smart meeting che fanno bene alle persone e al business
di Marina Capizzi e Tiziano Capelli (Franco Angeli Editore). Per chi al lavoro è morto di e nelle riunioni finalmente è arrivato un libro utile. Non morire di riunioni rispetta le aspettative che il titolo crea. Un manuale utile che, passo dopo passo, ti porta ad organizzare e gestire riunioni efficaci basandoti su pochi ma fondamentali punti: motivo, durata, presenti e compiti. Ovviamente gli strumenti non sono tutti qui, ruberei al lettore il piacere della lettura, e altrettanto ovviamente il contenuto non è così scontato: schede, schemi e punti focali arricchiscono il testo che diventa un vero e proprio manuale della riunione che guida anche i più inesperti (ma resta adattissimo a chi si crede esperto) attraverso un metodo creativo e alternativo che porta freschezza e logicità ai temutissimi incontri fiume. Il libro, assolutamente da leggere, entra di diritto tra le letture HR consigliate.
Parole per cambiare rotta. Tappe e imprevisti nel percorso di un manager
di David Bevilacqua (Guerini Next). Vi siete mai soffermati a riflettere sul senso della vita? Sono sicuro di sì e lo ha fatto anche David Bevilacqua, manager di lungo corso, una carriera folgorante che ad un certo punto della sua vita, a partire da un banalissimo incidente in aeroporto, si è fermato a riflettere sul senso delle cose e delle azioni. Tra le pagine che descrivono il senso di una decina di parole, troviamo riflessioni profonde ed aneddoti, letture ed incontri, pensieri ed azioni uscite dalla penna dello scrittore ma in cui il lettore si può tranquillamente riconoscere. Sì, perché ognuno di noi ha pensato al senso della propria vita e a ciò che ha senso per la propria vita. Un viaggio interiore e personale con cui David cattura il lettore accompagnandolo come fosse un viaggio comune ed è così che ci si sente mentre si è immersi nella lettura pulita e scorrevole. Parole per cambiare rotta è uno di quei libri che guarda il mondo da un’altra prospettiva e ti cambia dentro, per questo entra di diritto nelle nostre letture HR consigliate.
Fattore 1%. Piccole abitudini per grandi risultati
di Luca Mazzucchelli con la prefazione di Pietro Trabucchi (Giunti Editore). Questo è un libro che ti costringe a pensare a tutte le cattive abitudini che hai e che hai cercato di cambiare senza riuscirci entra di diritto tra le letture HR consigliate. Mazzucchelli, da buon psicologo e comunicatore, riesce a condurre per mano il lettore verso la consapevolezza di quelle che sono le proprie insane abitudini fornendogli strumenti di rilevazione ed analisi semplici ma efficaci. L’autore non manca di fornire anche soluzioni, anzi, piccole abitudini la cui applicazione costerà un misero 1% di energia ma i cui risultati saranno estremamente potenti. Questo non è il solito libro di auto aiuto ma sono 165 pagine ben scritte di autoconsapevolezza che faranno bene a chiunque le legga.
Muoversi in azienda. Competenze e atteggiamenti adeguati nel mondo delle organizzazioni
di Guido Castello, prefazione di Mauro Califano (Franco angeli).
Guido Castello è manager di lungo corso e l’azienda la conosce davvero bene. L’autore conosce molto bene le dinamiche aziendali fatte di e da persone così come conosce le regole di condotta dei rapporti interpersonali e la gestione delle situazioni e condizioni. Castello ha scritto una vera road map per muoversi in azienda tenendo ben presente in mente e utilizzando come filo conduttore l’idea che atteggiamenti e competenze, se sono buone o cattive, lo decide l’organizzazione. Il manuale è ricco di grafici che aiutano a memorizzare i concetti esposti ed è arricchito, nella parte finale, dei profili delle grandi aziende intervistate per la redazione del testo.
Leadership in un futuro che emerge. Da ego-sistema a eco-sistema: nuove economie e nuove società
di Otto Scharmer, Katrin Kaufer (Franco angeli).
Se pensate che questo sia l’ennesimo libro sulla leadership vi sbagliate davvero. Di libri con argomento “essere un buon leader in 10 mosse” ne sono stati scritti moltissimi e il 99% spiega come essere un buon leader, chi è il leader, cosa dice il leader, eccetera eccetera. Argomenti di cui davvero non se ne può più soprattutto perché molto ego riferiti. Questo libro ha, invece, un sottotitolo eloquente “da ego-sistema a eco-sistema” un pensiero che gli autori contestualizzano non solo all’interno dell’azienda ma all’interno dell’intera società. La “teoria a U” esposta nel libro è che l’evoluzione sociale, umana e personale si è evoluta nei secoli partendo dal livello 1.0 (ego-riferito) in cui il capo decideva qualunque cosa e imponeva le proprie decisioni top-down è arrivata ad esprimere un concetto socio-culturale 4.0 (eco-riferito) che, secondo gli autori, è già presente in molte imprese e nelle società odierne più evolute in cui è la base che spinge le organizzazioni sociali ed economiche verso la direzione da prendere. Scharmer e la Kaufer, a sostegno della loro teoria, portano numerosi esempi di evoluzione sociale già in atto e attraverso questi esempi dimostrano una teoria per nulla banale e molto interessante.
La grande differenza: Puoi essere più piccolo o più grande dei tuoi problemi. Ma per risolverli devi essere più grande
di Sebastiano Zanolli con la prefazione di Renzo Rosso (Franco angeli). Il libro di Sebastiano conta ormai quindici anni di vita e venticinque ristampe e non è un caso perché, come scrive al capitolo 13, quello che accade “Non è mai solo una questione di culo”. Questo non è uno di quei manuali che ti promettono la felicità senza fare nulla, anzi, è chiaro che se davvero vuoi arrivare a raggiungere i tuoi obiettivi prima di tutto devono essere chiari e poi devi lavorare duramente per raggiungerli. Attenzione però che questo libro non promette neppure di realizzare il vecchio adagio “volvere è potere” perché non basta volere per potere bisogna lavorarci sopra con una strategia e tra storie di vita personale e la pratica praticata ogni giorno, l’autore riesce a delineare una strada che tutti possiamo percorrere e praticare. Una bella lettura che ci fa capire che possiamo davvero fare la grande differenza dandoci un suggerimento già dal sottotitolo: puoi essere più piccolo o più grande dei tuoi problemi. Ma per risolverli devi essere più grande.
Vivere Smart. Manuale di sopravvivenza ai tempi del distanziamento manageriale
di Lorenzo Comaschi, Paolo Donati, Alessandro Frè, Federico Ott con il contributo di Marta Poretti (Amazon). Quando Federico mi disse che aveva scritto un libro sul management non avevo dubbi che sarebbe stato un bel libro. Quando mi disse che c’era il contributo di Marta Poretti, già ospite a #CoseDellAltroManager, ho avuto la conferma che i contenuti sarebbero stati all’altezza delle aspettative. Invece mi sono dovuto ricredere, i contenuti sono superiori alle aspettative. Questo libro ragiona bene sul concetto di smart in maniera allargata, senza per forza collegarlo alla parola working. Gli autori analizzano gli strumenti che il management ha dovuto mettere in campo per gestire la mancanza di prossimità e di controllo diretto ed elenca strumenti che ho trovato davvero interessanti elencando le caratteristiche che gli smart manager dovranno utilizzare per gestire le loro persone al tempo del distanziamento sociale. Il libro scorre velocemente ma con messaggi intensi che devono essere ben digeriti. Si consiglia l’uso della matita o dell’evidenziatore, io ci ho fatto pure le orecchie.
Nudge. La spinta gentile
di Cass R. Sunstein e Richard H. Thaler (Universale Economica Feltrinelli). Per le letture HR consigliate di #30giorni1libro oggi la recensione di un must have per tutti i decisori in generale e per i gestori di persone in particolari. Nonostante il testo si focalizzi sulle scelte economiche e sociali, questo libro dovrebbe essere letto da tutti coloro che nella quotidianità devono proporre le scelte migliori. Ci sono due strategie: ordinare a brutto muso e sappiamo che non funziona, oppure utilizzare una spinta gentile. L’autore, per comodità narrativa, divide la popolazione in due macro categorie: gli Econi e gli Umani. Mentre gli Econi sono abilissimi nelle scelte logiche anche in presenza di ridondanza di dati e gli Umani, che sono la maggioranza della popolazione, non sono così abili e per questo motivo hanno bisogno di un aiuto, di una spinta gentile: i pungoli o nudge. Gli autori descrivono prima le euristiche che soggiacciono al ragionamento degli Umani per poi contestualizzarle nelle scelte, errate, della vita reale. Gli esempi che vengono riportati offrono la narrazione degli accadimenti e le soluzioni adottate che dimostrano l’efficacia dei pungoli e della spinta gentile. Un libro davvero interessante i cui contenuti si basano su ricerche scientifiche e su risultati empirici. Lavoro davvero notevole.
#DigitalRecruiter. Social network, AI, gamification e strumenti tech per i professionisti HR
di Anna Martini e Silvia Zanella (Franco Angeli). Oggi tutto è social e tutto è digital, per la ricerca di personale spesso però le aziende si affidano ancora al passaparola o all’amico dell’amico. In questi primi giorni del 2021, dopo un anno disastroso che ha mostrato quanto il digitale sia e debba essere presente come strumento della nostra professione, leggere questo libro mi ha fatto bene perché, nonostante io sia ben presente nei social e li utilizzi da anni, mi ha dato l’occasione di scoprire e conoscere strumenti che non conoscevo. Le autrici dimostrano di avere una profonda competenza in merito agli strumenti che i social network mettono a disposizione dei recruiter e anche dei tool informatici, spesso free, che si possono utilizzare per sondare “a distanza” le competenze del candidato. Tutti noi lasciamo una traccia digitale, Silvia e Anna in questo manuale insegnano come seguirle per risparmiare tempo, ottimizzare le risorse, restringere il campo. I contenuti di questo libro lo rendono uno strumento indispensabile per chiunque voglia intraprendere questa carriera, per chi questa professione la esercita ancora old style e per le imprese che intendono affrontare il new normal in maniera efficace.
MILF. Cosa puoi imparare da Pornhub per la tua azienda: modelli di business, strategie digitali e uso dei dati.
di Emanuela Ciuffoli, Erika D’Amico, Marco Pulzelli (Gazduna). Non convenzionale potrebbe essere l’espressione più facile da usare per descrivere questo libro ma non basterebbe a definirlo completamente. Tra i libri di marketing è forse il più attuale che abbia letto, capace di descrivere concetti complessi con parole, ma soprattutto esempi, molto concreti e diretti. Per usare un eufemismo che strizza l’occhio al titolo, gli autori sono riusciti a “mettere a nudo” le strategie più efficaci partendo dall’analisi delle strategie utilizzate del sito di contenuti hard più conosciuto al mondo. Paragoni, metafore, interviste agli esperti e, a volte divertentissimi doppi sensi aiutano la lettura di un testo che, senza queste accortezze, potrebbe essere riservato ai soli addetti ai lavori invece in questo modo il team di Gazduna è riuscito a rendere le pagine scorrevolissime e molto fruibili. Al suo interno trovare degli schemi pronti all’uso per farvi le vostre analisi in autonomia ed iniziare a promuovere la vostra attività semplicemente seguendo le indicazioni che troverete al suo interno. Come recita l’adesivo sulla copertina “Your brand is coming!”.
Anno Zero D.C.
di Mariangela Pira (ChiareLettere). D.C. sta per Dopo Covid che nel libro di Mariangela Pira è un punto di arrivo e anche un punto di partenza. E’ un punto d’arrivo perché siamo stati forzati ad arrivare fino a quel punto, è un punto di partenza perché la pandemia ci ha messo di fronte ad alcune scelte da cui non si può prescindere. Mariangela Pira, giornalista, conduttrice e reporter presso Sky Tg24 è riuscita a spiegare in maniera semplice i temi complessi dell’economia nazionale ed internazionale. Il libro descrive le condizioni economiche attuali e offre una traccia su cui ragionare per le scelte di domani. L’autrice parla di MES, recovery fund, banche, finanza, mercati, borsa e imprese in modo semplice senza tralasciare aspetti importanti della complessità di questi strumenti dando anche al lettore inesperto la possibilità di capire a che cosa accadrà se ci saranno o se non ci saranno questi strumenti. Il lettore gode anche della prefazione di Massimo Galli che ha sapientemente congiunto tra loro eventi storici di rilevanza fondamentale per l’economia analizzandoli con l’occhio attento della persona di cultura. Una lettura da affrontare per farci trovare pronti e preparati nel 2021, anno in cui dovremo prendere importanti decisioni. L’Italia sarà in grado di farlo?
Jobber: Giocano a fare i Manager, poi si sbucciano le ginocchia.
di Matteo Fini (EducationFlow). Il libro di Matteo Fini è una raccolta di riflessioni nate dall’esperienza di vita vissuta, come direbbero qualche presentatore, che vi terranno incollati alle pagine per un paio di ore. Se bastano un paio di ore per terminare Jobber ve ne serviranno 48 per digerire i ricordi che vi verranno alla mente perché ognuno di noi ha visto e vissuto sulla propria pelle ben più d’una delle situazioni che Fini descrive a volte con ironia, a volta con sarcasmo, spesso con rabbia. Nelle due ore che impiegherete a leggerlo sorriderete amaramente, riderete di gusto e vi scapperà pure qualche imprecazione. Fini riesce con maestria ed intelligenza ad elencare le situazioni meno edificanti di cui spesso il management si rende protagonista infilando tra le righe anche dei suggerimenti frutto di buonsenso e di intelligenza. Per tutti questi motivi Jobber entra tra le letture HR consigliate da #30giorni1libro.
Indipendenti. Guida allo smart working
di Marco Bentivogli (Rubbettino). Al tempo delle battaglie tra le fazioni “smart working sì” e “smart working no” farebbe bene a tutti leggere questo libro. Difficile categorizzare l’ultima opera di Bentivogli perché se da un lato è un manuale che si distingue per la precisione dell’analisi della normativa e per la pianificazione di tutti i passi necessari per dotarsi di questa forma di lavoro, dall’altro è anche capace di rispondere ad una serie di domande che l’universo sociale aziendale si fa e sa farsi e a cui molto spesso proprietà, management e spesso anche gli HR non sono capaci di rispondere. Il libro è denso di considerazioni intelligentissime sulla gestione delle persone, delle loro paure e anche dei facili entusiasmi. L’autore analizza in maniera critica la normativa italiana confrontandola con quella europea, spacchettandola nei suoi punti essenziali e arrivando sempre a considerazioni concrete ed applicabili, un’attività, questa, che conferma la grande preparazione di Bentivogli e il desiderio di un miglioramento continuo dei luoghi di lavoro. Le pagine contengono anche indicazioni di tipo psicosociale che aiutano i protagonisti a governare il processo dal punto di vista umano. Per i timorosi: nonostante l’estrazione dell’autore il libro non è un manuale di tecniche di contrattazione sindacale né l’inno alla ribellione informatica al “padrone”, è semplicemente una guida chiara e sincera su un aspetto dell’attività produttiva, sia essa in ufficio o in fabbrica, rivolta al futuro e che unisce le parti sociali, fino ad ora spesso in contrapposizione, sul terreno della tecnologia che, ci piaccia o meno, un domani sarà presente nel lavoro di tutti.
Selezioni Inumane: Il vero motivo per cui ti scartano
di Denis Murano e David Bonaventura (Amazon). Un libro scritto a quattro mani, da una parte Denis Murano (il dottor X) che abbiamo già conosciuto con “Risorse inumane” che spiega i retroscena delle selezioni del personale visti dal recruiter, dall’altra David che invece vive, spesso subisce, la selezione che nel racconto diventa “inumana”. Cosa penso del libro? Dissacrante, senza peli sulla lingua, sincero e che va dritto al motivo per cui è scritto: svelare i retroscena sconosciuti della selezione del personale. Gli autori, fin dalle primissime pagine, avvisano che questo libro ti farà incazzare. Devo dire che il libro mantiene la promessa. Personalmente ho fatto il recruiter per una decina di anni circa tra società di consulenza e aziende in cui ricoprivo la mansione di HR Manager ma mai, dico mai, ho usato i sistemi e le tecniche descritte nel libro e che ho conosciuto leggendo questo testo. Credo che il motivo sia da ricercare in una forma di ingenuità personale (integrità morale?) ma forse anche nelle strategie del Nord Est che sono decisamente diverse da quelle del Nord Ovest (Milano e Torino sono le città più citate). Un libro veloce da leggere ma non per questo leggero. Consiglio vivamente di approcciarlo seduti comodamente perché in più occasioni vi farà perdere la pazienza… forse il termine migliore è imbestialire. Quando lo terminerete tenete presente una cosa: di norma i recruiter sono brave persone. Il dott. X, alla fine, è una di queste..
Legacy: 15 Lessons in Leadership: What the All Blacks Can Teach Us About the Business of Life
di James Kerr (Unknown). Un libro gradevole scritto in un inglese comprensibile e schietto, adatto anche ai non esperti praticanti della lingua e del gioco rugby. L’autore va a fondo della questione: come si fa di una squadra una grande squadra? Kerr, coach degli All Blacks la mitica squadra di rugby della Nuova Zenlanda che da anni stravince ogni competizione, famosi per la Haka spesso considerata semplicemente ma erroneamente la danza di guerra tipica del popolo Māori e che i giocatori danzano prima di ogni competizione, ripercorre e ricalca tutti i passaggi che hanno portato gli All Black dove sono ora. Punto per punto l’autore disegna le caratteristiche che sono diventate pietre miliari imprescindibili del team, partendo dalla considerazione che un gruppo di bravi giocatori non fa di una squadra una squadra vincente. C’è molto di mentale e poco di fisico in questo libro che si lascia leggere velocemente grazie alla scrittura sobria, diretta, gradevole e veloce, offrendo stimoli su cui riflettere e che si possono portare in azienda, perché in questo libro c’è molto della vita in azienda. Spiace constatare che il libro sia in pochi anni diventato punto di riferimento per improvvisati paraguru e psicocosi di turno che lo considerano una pietra miliare su cui basare interventi che hanno più della pranoterapia che della psicologia del lavoro. Legacy non è niente di tutto questo, è la descrizione di come si può applicare con successo la psicologia sociale e del lavoro sulle persone prima e sul team poi. Chiunque abbia un minimo di cultura aziendale seria sa che comunque sia non si può ottenere lo stesso successo replicando pedissequamente un progetto ma da ogni progetto si può imparare e lo si può riadattare al contesto in cui ci si trova ad operare.
Cronache dall'Humanovirus: o di come ripensare la vita quotidiana
di Renato Pilutti (Amazon). Anche questo è un testo dall’attualità sconcertante che guarda al futuro, analizzando il passato e, al contempo, affondando le radici nel passato. Ci sono testi che sanno descrivere la realtà, altri sanno analizzare i contenuti del pensiero umano, altri ancora sanno descrivere l’evoluzione antropologico-sociale. Pochi sanno coniugare tutte e tre le cose in maniera così potente come riesce Renato Pilutti nel suo Cronache dall’humanovirus. La filosofia, assieme alla storia, sono costantemente presenti nel testo e sono le linee guida che conducono il discorso dell’autore che si affida al pensiero degli antichi e moderni pensatori per comprendere la società di oggi utilizzando un linguaggio semplice e al contempo ricco con cui guida il lettore in osservazioni argute sezionando la realtà in porzioni millimetriche scendendo a volte al micron e lo fa senza annoiare anzi strappando spesso un sorriso al lettore che riconosce nelle parole dell’autore un quadro sociale a volte desolante a volte divertente.
Smarting Up! La smart organization: una nuova relazione tra persona e organizzazione
di Alessandro Donadio (Franco Angeli Editore). Nel 2020 la pandemia ha portato alla luce le vere criticità delle organizzazioni che non sanno adattarsi a quello che accade e che per questo sono destinate a soccombere. La prima delle caratteristiche è quella della liquidità che racchiude in sé il saper adattarsi ai mutamenti imposti dall’ambiente in cui l’organizzazione si trova. Nel 2018 Alessandro Donadio aveva già previsto un sistema organizzativo antifragile, come lo descrive nelle pagine del suo libro facendo riferimento al famoso libro di Nassim Nicholas Taleb. Smarting Up! ha anticipato i contenuti di cui tanto si è dibattuto in questi mesi e che sono più che mai attuali descrivendo una #socialorg dalle caratteristiche ben definite nei pilastri che la reggono e che diventano essenziali nel rispondere ad un mondo in continuo mutamento. La lucidità con cui l’autore descrive in modo semplice il suo pensiero lineare non è seconda all’immediata attuabilità del modello organizzativo. Un libro che deve essere letto soprattutto da chi sta pensando di rinnovare il contesto lavorativo e le modalità organizzative.
Risorse inumane. Diario segreto di un direttore del personale
di Denis Murano (Anteprima). Chi sia il dottor X, il protagonista del libro, nessuno lo sa. Di fatto non si sa neppure chi sia Denis Murano, che è lo pseudonimo dietro cui si nasconde l’autore, un direttore del personale (forse) talmente geloso del suo anonimato che se cercate su youtube le interviste che gli hanno fatto, ha sempre voce e faccia camuffata. Un libro spietato, a volte triste nella lucida declinazione delle logiche di gestione del personale che certe aziende hanno. Spesso impietoso nel descrivere il sentimento che anima il dottor X che, di fatto, odia le persone …ma solo alcune di loro. Un romanzo che fa riferimento a molti luoghi comuni, molti stereotipi con cui vengono descritti gli HR Manager e non solo. Pagine che indigneranno chi si occupa di persone ma che alle persone ci tiene e confermerà ciò che pensano molti candidati e dipendenti scontenti. Il mio personale giudizio è che è un romanzo in cui si gioca con i luoghi comuni, esacerbando volontariamente la descrizione dei rapporti con i colleghi e su questo ha giocato l’autore, come ha giocato con il suo anonimato perché, di fatto, lo sconosciuto Denis Murano potrebbe essere chiunque.
Plant Revolution. Le piante hanno già infestato il nostro futuro.
di Stefano Mancuso (Giunti Editore). Si può imparare qualcosa sull’azienda leggendo un libro sulle piante? Ebbene sì, sicuramente non era l’intenzione di Stefano Mancuso quando ha scritto questo bellissimo libro che ho letto in tempo di vacanze estive e che mi ha aperto molti spiragli di riflessione. Corstruiamo sempre alle organizzazioni in maniera da renderle simili ad un animale ovvero con un corpo che risponde ad un cervello centrale però, scrive Mancuso, se il cervello va in tilt a rimetterci è il corpo intero. La composizione modulare delle piante invece rende evidente l’autonoma gestione delle parti che permette loro di sopravvivere anche se tagli una parte sostanziale di esse. La descrizione dell’apparato radicale poi apre molti spiragli di riflessione riguardo alla gestione dei gruppi di lavoro, dei progetti e delle persone. Leggete questo libro in ottica aziendale e rimarrete sorpresi dai capitoli che si riferiscono all’intelligenza diffusa e all’autonomia dei moduli sempre però orientati all’obiettivo dell’intero gruppo. Godetevi poi i capitoli che parlano solo di botanica in maniera semplice e gradevole sorridendo all’episodio in cui Mancuso parla della sua esperienza con il peperoncino.
Il Lavoro Ben Fatto: Che cos’è, come si fa e perché può cambiare il mondo
di Vincenzo e Luca Moretti (Amazon). Ci sono dei libri che ti entrano dentro perché si leggono con la testa e con il cuore, questo è uno di quelli. Leggere il libro di Vincenzo e Luca Moretti è come andare a teatro ed ascoltare le narrazioni del protagonista mentre parla di sé, della sua infanzia, del rapporto con il padre e come questo, con il suo esempio quotidiano, abbia influenzato la nascita, la crescita e la declinazione del pensiero dell’autore, anzi, degli autori. Perché il bello del libro è anche questo, Vincenzo che parla del padre come l’uomo che gli ha insegnato che il lavoro ben fatto fa bene a chi lo fa e a chi lo riceve e Vincenzo, come padre, ha trasmesso questo pensiero al figlio che lo ha fatto suo si unisce nella narrazione. Il pensiero del lavoro ben fatto che diventa un movimento che coinvolge tante, tantissime persone, nella notte del #lavoronarrato, nel blog che Vincenzo cura su Nòva (Sole 24 Ore) che va sui social e che poi viene raccontato nel libro di una vita composto da tante meravigliose pagine che si leggono con gli occhi ma ti entrano nel cuore.
Futuro + Umano. Quello che l'intelligenza artificiale non potrà mai darci
di Francesco Morace (EGEA). Morace sa analizzare l’attuale e si dimostra un abile narratore. Come pochi riesce ad interpretare i dati che raccoglie e dipingere con essi prospettive che, poi, negli anni si avverano. Nel libro Futuro + umano offre l’analisi delle direttive con cui poi descrive l’umano che non potrà mai essere sostituito dalla macchina: la sua imprevedibilità, il pensiero critico e l’immaginazione descrivono l’essere umano per quello che è, piacevolmente imperfetto. Curiosità, passione, capacità di cura sono le direttive su cui si fonda il futuro più umano a cui si aggiunge la favolosa capacità di risolvere gli imprevisti che le macchine non possiedono. Le soluzioni ai problemi non vengono definite dalla programmazione ma dall’incontro del principio speranza con il principio responsabilità. Sarà l’imperfezione dell’umano che spera e immagina a dipingere il futuro con tratti di imperfetta umanità che le macchine non potranno ma imitare. Il libro di Morace, che fa parte di una trilogia molto interessante, è una delle letture HR consigliate di quest’estate da #30giorni1libro.
Guida pratica all'Employer Branding: Teoria, dati e casi
di Giuseppe Caliccia (Franco Angeli Editore). L’autore ha l’intenzione palese di condurre il lettore verso l’applicazione di una strategia di employer branding e lo fa partendo proprio dalla base. L’intento palese è quello di educare alle corrette procedure di gestione di questa pratica per far diventare il luogo di lavoro una componente del brand aziendale. Dalle definizioni ai contenuti Caliccia conduce il lettore verso l’autonomia gestionale del processo di employer branding. I numerosi case studies e gli esempi rendono il manuale particolarmente fruibile e pratico, cosa che lo impreziosisce facendolo diventare uno strumento di lavoro utilizzabile passo passo anche dai neofiti. Il manuale entra a pieno titolo tra le letture HR consigliate dal progetto #30giorni1libro ma, conoscendo la casa editrice, non avevamo dubbi sulla qualità dei contenuti.
Il paradosso della stupidità. Il potere e le trappole della stupidità nel mondo del lavoro
di Mats Alvesson e André Spicer (Raffaello Cortina Editore). Si potrebbe definire un manuale di management se non fosse che gli autori criticano i più diffusi stili di management o forse, proprio per questo motivo, il ibro di Alvesson e Spicer può considerarsi a pieno titolo IL manuale di management. Denso di esempi tra i quali chiunque abbia un minimo di esperienza in azienda riconoscerà alcuni comportamenti tipici delle organizzazioni e dei suoi membri. Parlo al plurale perché gli autori non criticano unicamente lo stile di leadership di un management spesso ottuso e privo di qualsivoglia apertura alle considerazioni dei sottoposti ma perché vengono descritti i comportamenti più ottusi dei dipendenti. Partendo dalla considerazione che molte aziende ritengono di esprimere la più fine intelligenza, gli autori non mancano di evidenziare atteggiamenti e idee che dimostrano l’esatto opposto. Senza risparmiare critiche a tutti i livelli aziendali, descrivono comportamenti che a lungo andare tendono a ritorcersi contro le persone e le organizzazioni. La lettura viene agevolata sia per la descrizione degli episodi realmente accaduti che hanno del paradossale e per questo strappano più di un sorriso al lettore, sia perché ogni capitolo si conclude con la “soluzione” ovvero una serie di suggerimenti che possono evitare di incorrere in decisioni catastrofiche date dalla stupidità funzionale.
Le armi della persuasione. Come e perché si finisce per dire di sì.
di Robert B. Cialdini (Giunti). Il manuale di Cialdini entra meritatamente nelle letture HR consigliate da #30giorni1libroanche se non è di certo una novità ma è un altro classico della letteratura. Il bello di questo libro è che l’autore espone sia le teorie che gli esempi pratici, in più di un’occasione descrive fatti veri che ha potuto osservare direttamente non in laboratorio ma in situazioni reali. Cialdini infatti dichiara in più occasioni che si è “infiltrato” in alcuni gruppi per poter osservare i comportamenti delle persone. Le considerazioni dell’autore non sono quindi accademiche e derivanti da sterili teorie ma si basano sull’osservazione empirica delle situazioni. L’autore elenca le principali strategie di cui siamo stati vittime e che ci hanno costretto ad accettare alcune condizioni magari non vantaggiose per noi o ad acquistare prodotti che non ci servivano. In più occasioni il lettore riconoscerà situazioni che ha vissuto direttamente. Il bello del libro sta anche nell’inserimento in ogni capitolo del paragrafo “Come dire di no” che ci aiuta a ragionare sul modo di riconoscere e controbattere a queste trappole mentali.
Tecniche di memoria. Strategie ed esercizi di memoria per ricordare ogni cosa.
di Luca Alpini (Self Publishing). Il libro di Luca alpini promette di dare suggerimenti per ricordare ogni cosa e per farlo propone le tecniche più conosciute. Non promette magie né sortilegi ma chiarisce immediatamente che è l’esercizio della memoria a migliorarla. Gli esercizi sono esposti bene in qualche decina di pagine formato kindle che si leggono speditamente. Il modo di scrivere è fluente, i concetti sono espressi in modo chiaro. Le tecniche vengono descritte a partire dal capitolo 7, a partire da quella dei loci e delle mappe mentali che sono tra le più conosciute. Interessante la tecnica PAV (Paradosso Vivido Azione) che personalmente non conoscevo. Questo libro non vi risolverà la vita ma metterà un po’ di ordine nella vostra mente.
La realtà inventata
di Paul Watzlawick (La Feltrinelli). Un classico della psicologia che mi sento di inserire tra le letture HR consigliate da #30giorni1libro, un manuale che è per tutti e che spiega in modo semplice come funzionano alcuni schemi mentali (uno tra tutti quello delle profezie che si autodeterminano). Senza cadere del dogmatismo delle correnti psicologiche (il sottotitolo è “contributi al costruttivismo”), sono certo che il lettore converrà che questo è uno dei libri cardine per capire il mondo che ci circonda ma soprattutto l’altro da sé e il modo che questi ha per determinare la realtà che lo circonda. Riportando testi multidisciplinari l’autore risponde ai perché che molti di noi si sono posti arrivando ad accompagnare il lettore verso la conclusione più ovvia, ovvero che le realtà assolute non esistono. Questo è un libro che dovrebbe essere studiato da chiunque abbia a che fare con le persone. E’ sicuramente un testo complesso che nulla ha a chi vedere con i “one minute manager” che si trovano nelle stazioni dei treni o negli aeroporti ma solo le persone banali si accontentano di risposte banali, chi è davvero interessato alla complessità delle persone trova in questo moltissimi punti di riflessione e di approfondimento.
Innovation manager. Disegnare e gestire l'innovazione in azienda
di Ivan Ortenzi (Franco Angeli Editore). Siete davvero pronti ad affrontare il cambiamento? Quali sono gli spazi che vengono riservati agli innovatori? Ma soprattutto, quali sono le strategie che intendete mettere in campo per guidare il cambiamento? L’atto di ribellione rispetto alla condizione attuale non è un momento di distacco dall’azienda ma è per essa un momento di crescita e di sviluppo. Nulla rimane immutato soprattutto se a mutare sono le condizioni in cui l’azienda vive, opera e, possibilmente, prospera. La ribellione però non può essere dirompente per l’ambiente ma deve essere capita, analizzata, convogliata ed usata per modificare lo status d’impresa (e anche delle persone) allo scopo di migliorare il gruppo portandolo verso uno sviluppo delle persone e un aumento della competitività. Il libro di Ivan Ortenzi delinea in maniera ragionata e in modo pratico quelle che sono le direttrici da seguire sia con le persone sia nelle strategie che, se applicate in maniera corretta, possono aiutare le persone, il team di lavoro e l’impresa ad uscire dalla staticità del “si è sempre fatto così”. Il libro contiene anche le interviste a CEO e consulenti che danno una dimensione ancor più pratica alla strategia di innovazione. Sicuramente un volume utile nella biblioteca di ogni manager perché può portare una ventata di freschezza nella stanza dei bottoni. Una visione filosofica che non risparmia nessuno perché tutti sono coinvolti nell’innovazione, ma che sia chiaro: l’innoformula non è per tutti, è per i coraggiosi e per chi è davvero innovatore.
Contrordine compagni. Manuale di resistenza alla tecnofobia per la riscossa del lavoro dell'Italia
di Marco Bentivogli (Edizioni Rizzoli). La quarta rivoluzione raccontata dal sindacalista FIM CISL che da sempre si batte per descrivere una tecnologia amica, che non “ruba” il lavoro ma che aumenta le possibilità di impiego, che non è il Terminator di Schwarzenegger ma un modo per diminuire la fatica, non solo fisica, di alcune mansioni. Bentivogli esamina i dati e non si lascia prendere da contestazioni politiche, se non in ultima battuta, per spiegare la sua posizione e i dati gli danno ragione. I freddi numeri numeri dicono che i Paesi maggiormente avanzati dal punto di vista tecnologico (Giappone e Corea del Sud), quelli che hanno robotizzato più aziende, quelli che insegnano l’utilizzo di internet e delle sue potenzialità già alle elementari, sono quelli a maggiore occupazione. L’autore mostra chiaramente come la tecnofobia non aiuta nessuno, anzi è dannoso. Limitare l’utilizzo della tecnologia a favore di un ritorno all’antico concetto industriale di manodopera è semplicemente superato ed assurdo. Sempre attraverso i fatti Bentivogli dimostra come il concepire la tecnologia come amica possa nella maggior parte dei casi risolvere molti dei problemi sociali che trasciniamo avanti proprio perché la tecnologia è stata demonizzata. La vera scommessa non è quella di limitare l’uso delle macchine ma quella di potenziare l’uomo. Un breve assaggio dei contenuti li potete trovare in questo video TEDxRimini dove Bentivogli espone il suo concetto di lavoro e di fabbrica del futuro.
Time management. Come organizzare al meglio la propria settimana di lavoro
di Marion E. Haynes (Edizioni Franco Angeli). Lo trovate sotto la voce “Cinquanta minuti – Le guide rapide d’autoformazione” del sito della casa editrice più famosa in Italia per la pubblicazione di testi scientifici. E’ davvero una guida veloce che offre spunti pratici per una migliore gestione del tempo. Ad onor del vero devo dire che mancano alcuni strumenti, tipo la matrice di Eisenhower, che possono essere parecchio utili nella gestione delle attività giornaliere. Altri strumenti sono più dedicati al manager e quindi poco usabili da chi non gestisce direttamente il proprio tempo. Tuttavia la maggior parte delle schede suggerite dall’autore sono un concreto aiuto a chi si approccia all’auto disciplina finalizzata al risparmio, anzi, all’ottimizzazione del tempo. Il valore aggiunto di questo libro è che ti costringe a ragionare sulle modalità di impiego del tempo, se letto nella prospettiva giusta non solo ti offre molti strumenti per riempire in maniera proficua le tue ore ma ti offre anche la possibilità di capire come redistribuirle per non farti mancare nulla dando il giusto peso a quello che effettivamente pesa e a ciò che è più leggero. Un altro fattore positivo di questo libro è che ti insegna ad organizzare l’utilizzo dei tuoi strumenti elettronici affinché da ausili importanti non diventino tiranni ladri di tempo.
Della libertà
di Renato Pilutti (Edizioni Il Segno). Una lettura che, partendo dall’analisi dei filosofi antichi e moderni, ci conduce all’analisi specifica di un tema sempre attuale, quello della libertà dell’uomo. Il professor Renato Pilutti (di cui qui ho recensito anche Comunicare stanca) è filosofo pratico e teologo e ben conosce gli autori di cui tratta. Lo si vede da come riesce a sviscerare il concetto di libertà paragonando il pensiero dei vari filosofi che hanno portato al massimo livello l’intelletto umano e la dissertazione dell’argomento. Non mancano i paragoni tra i pensatori, non per mostrare chi di loro abbia maturato il concetto migliore, ma sempre con l’intento di aiutare il lettore a comprendere meglio l’argomento. Vi è un capitolo dedicato a Padre Corneli Fabro, conterraneo dell’autore e mio, fine pensatore, filosofo e teologo quasi sconosciuto al grande pubblico ma non per questo poco valido. Non mancano i riferimenti alla vita d’azienda, luogo che l’autore conosce molto bene perché è consulente per la gestione delle risorse umane di grandi gruppi aziendali. Molto bella la frase di Piero Calamandrei con cui l’autore inizia: “Però la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che io auguro a voi, giovani, di non sentire mai”. Buona lettura.
Un'arancia per due
di Renata Borgato (Edizioni Franco Angeli). Un libro interessante, che conduce il lettore attraverso la teoria ma soprattutto la tecnica. Molti, infatti, sono gli esercizi proposti dall’autrice che fanno sì che il lettore non si senta mai solo, mai in balia della pura teoria che, pur non mancando, non ruba mai la scena alla pratica che è il vero apporto che il libro dà al lettore. Vengono infatti proposti i testi degli esercizi (di molti ho riconosciuto le parole che ho letto durante gli assessment o i percorsi di formazione) preceduti da una scheda riassuntiva con tempi, difficoltà, obiettivi, e seguiti dallo schema di un briefing che il formatore può seguire dopo aver proposto l’esercizio per rendere l’aula consapevole degli obiettivi raggiunti. Il più preparato troverà alcuni passi troppo semplici, il neofita invece troverà una miniera di informazioni utili per iniziare la carriera da formatore o facilitatore.
#CommunityManager
di Osvaldo Danzie e Giovanni Re (Edizioni Franco Angeli). Un libro davvero interessante, pieno di suggerimenti e di esempi su come costruire, gestire, mandre avanti una community on line (e off line). Community Manager spiega passo per passo come costruire una comunità di persone, senza omettere né le soddisfazioni né le criticità, offrendo moltissimi spunti e considerazioni. Già dal sommario si comprende la struttura asciutta e diretta che caratterizza il testo. I due autori si intervallano offrendo esempi di comunità di successo e storie di comunità che invece sono naufragate. Analizzano molto bene i passaggi necessari per arrivare a costruire una comunità che sia essa una comunità di pratica, una business community, una social community o una brand community. Gli autori offrono al lettore anche numerosi link da cui attingere documenti e idee per chi si vuole addentrare in questo tipo di attività. Consigliatissimo perché anche per i profani o per chi non intende diventare un community manager, il testo mostra il dietro le quinte che fa apprezzare ancor di più chi questo ruolo lo ha scelto per passione o come professione.
Creatività e pensiero laterale
di Edward De Bono. Un classico della psicologia, un manuale che si legge con la facilità con cui si affronta un libro di narrativa ma dai contenuti decisamente più profondi. Esistono due forme di pensiero umano, il primo è quello logico deduttivo o razionale naturalmente strutturato nella nostra mente; il secondo è il pensiero laterale, che si può allenare e che offre soluzioni diverse da quelle “classiche” che ci offre la nostra mente. De Bono riesce a coinvolgere pure un neofita, a prenderlo per mano e ad illustrare tecniche e strategie di problem solving concrete dimostrando come il pensiero laterale offra soluzioni molto più interessanti rispetto al pensiero logico. Il bello di questo libro non risiede solamente nella sua semplicità e nella facilità di lettura, ma soprattutto gli esempi pratici di cui è intriso. Alla fine di ogni capitolo è dedicato uno spazio in cui l’autore mostra come mettere in pratica quanto appreso. Immancabile sulla scrivania di chi deve prendere decisioni ogni giorno. Vale la pena leggerlo.
Vincere la paura in azienda
di Sergio Casella, edizioni Tecniche Nuove. Con i libri di management scritti fino ad ora si potrebbero riempire gli scantinati, tutte le mensole e gli scatoloni delle soffitte. Pochi di questi sono davvero incisivi. Pochissimi lasciano il segno e possono essere annoverati davvero come riferimento. Tra i libri di management che vale la pena leggere inserisco “Vincere la paura in azienda. Perché nelle aziende di successo le cose accadono” Questo è davvero un libro che ti riempie anima, cuore e cervello non solo perché è scritto in modo da essere comprensibile a tutti ma anche perché i numerosi aneddoti arricchiscono ancor di più la narrazione, la rendono dinamica e la contestualizzano dando al lettore altri spunti su cui riflettere. La paura in azienda blocca le decisioni, la cura delle persone stimola all’azione, all’innovazione, al progresso. Non a caso la Barry-Wehmiller qualche anno fa fatturava 600 milioni di dollari, oggi sei volte tanto. Un libro che descrive la filosofia di quell’azienda che è diventato, per manager e dipendenti, un modo di concepire le relazioni e il lavoro. Per tutti dovrebbe essere il modo di vivere il rapporto con gli altri.
HRevolution
di Alessandro Donadio È raro trovare libri che diano davvero suggerimenti pratici sulla gestione delle risorse umane. Ancor più raro trovare testi che diano spunti di riflessione vera, senza la pretesa di insegnare qualcosa ma che sono stati scritti con il desiderio di divulgare un’idea. Il testo di Alessandro Donadio, HRevolution (Franco Angeli Editore) è uno di quei libri, rari come dicevo, che sanno trasmettere nozioni senza annoiare, idee senza imporle, pensieri che fanno riflettere, azioni pratiche che possono essere replicate nella quotidianità. Un manuale pratico con la giusta quantità di teoria. Un breviario che ti accompagna in profonde riflessioni verso un futuro d’impresa che per molti non è ancora stato scritto ma per altri ha fatto scuola. Bravo Alessandro.
Allegro ma non troppo con Le leggi fondamentali della stupidità umana
di Carlo M. Cipolla (Il Mulino). Libro fondamentale che dovrebbe stare nelle case di tutti, in bella vista, come monito al fatto che davanti alla stupidità umana non puoi abbassare la guardia. Lo affronterete con leggerezza trovando nelle pagine la descrizione di esperienze che purtroppo avete vissuto, descrizioni di persone che avete di certo incontrato e situazioni in cui sicuramente vi siete impantanati, non per causa vostra ma per causa di altri. Ebbene, il breve saggio di Cipolla, qualche decina di pagine in tutto, è sincero ma analitico, simpatico e al contempo serio, capace di descrivere la realtà dei fatti e delle persone con ironia ma con profondità analitica tanto da sembrare un saggio di psicologia antropologica ma scritto con la penna del buonsenso del “non-psicologo”. Infatti, mentre leggevo, ho immaginato l’autore allegro nel ricordare quanto aveva di certo vissuto sulla propria pelle, ma non troppo …proprio perché quelle esperienze le aveva vissute sulla propria pelle. Perché di una cosa si è certi, quando hai a che fare con uno stupido cercherai di prevenire le sue idiozie ed è qui che lo stupido ti stupirà, perché per quanti siano gli sforzi che potrai fare, lo stupido farà proprio quello che tu non ti aspetti. Il motivo? Leggete il libro, vale la pena.
Novelle artigiane
di Vincenzo Moretti Poco meno di 200 pagine. Un viaggio onirico in cui ci si immerge seguendo le storie dei personaggi. Le loro parole mostrano il sentiero su cui Vincenzo Moretti si addentra, un sentiero lastricato con i pregi e difetti dell’uomo descritto attraverso spazi e dimensioni parallele che prendono forma e sostanza nel nostro mondo. Il racconto narrato prende forma dalle parole che padre e figlio si scambiano, e diventa un saggio breve sul lavoro ben fatto di cui Moretti fa una interessante narrazione non solo nel suo libro ma anche nel blog che tiene per Nòva de Il Sole 24 Ore. Come dice Donatella Lopez nella sua recensione il racconto diventa “Una dimensione dove cuore, confronto, ragione, dialettica e incontro tra generazioni, animano i protagonisti delle novelle“. Se pensate ad una narrazione fluida e densa di interessanti spunti di riflessione, che affronti il mondo del lavoro in maniera diversa, che parli della società e della sua evoluzione (facendoci pensare a vole alla sua involuzione), questo è il libro che fa per voi. Per la modalità con cui Moretti coinvolge il lettore, non si può dire che il suo sia un libro comune, anzi. In pratica, qualunque commento non prenderebbe in considerazione tutte le sfaccettature e le dimensioni che l’autore tratta. Per capirlo davvero va letto. Fino in fondo.
Il nostro futuro. Come affrontare il mondo dei prossimi vent'anni
di Alec Ross È il best seller edito da Feltrinelli in cui l’autore mostra come la tecnologia cambierà la società in un futuro non lontano. Mentre nell’era agricola la materia prima era la terra, durante l’era industriale a farla da padrone era il ferro oggi la materia prima sono i dati, disponibili in grandi quantità, preziosi a tal punto da valere i miliardi di capitalizzazione di Google e fortemente impattanti sulla struttura della nostra società a tal punto che mentre un tempo erano le industrie e i capitali a modificare i loro impieghi in relazione alle condizioni politiche del territorio, oggi è l’utilizzo dei dati a modificare gli assetti geopolitici internazionali. Nato nel West Virginia l’autore statunitense, che è stato consulente per Hilary Clinton durante la presidenza di Obama, guida il lettore tra i meandri dei Big Data, l’avvento dei robot, il web come non lo avete mai considerato, l’utilizzo della nano tecnologia e della robotica che cambieranno radicalmente la nostra vita in un tempo assai più veloce di quello che riusciamo a concepire. Il mondo del lavoro verrà fortemente interessato da questo sviluppo tecnologico e dalla sua disponibilità a basso costo che spazzerà via, non è una considerazione originale, moltissimi posti di lavoro. Quello che è originale è il tono ottimistico con cui l’autore ne parla, che riesce a mostrarci il ruolo benefico che la tecnologia avrà sulla nostra società, ovviamente per chi saprà adattarsi e coglierne le occasioni. Un futuro da leggere nelle pagine scorrevoli e piene che Ross ci regala, un futuro descritto in maniera lucida da chi ha le conoscenze e le capacità di analizzare determinati contesti, un futuro che probabilmente è già oggi.
Exponential organizations. Il futuro del business mondiale.
di Michael S. Malone, Salim Ismail e Yuri Van Geest In passato ci volevano vent’anni per creare un business da un miliardo di dollari. Groupon l’ha fatto in diciotto mesi. Quella che abbiamo davanti è una nuova tipologia di aziende: le «organizzazioni esponenziali», che polverizzano i tempi di crescita mediante le tecnologie, riducendo i costi in modo esponenziale. Se nel business la performance è la chiave principale di valutazione, negli ultimi cinque anni queste realtà emergenti hanno sconvolto i parametri abituali: operano online con accesso a banda larga, immensi capitali in crowdfunding, il cloud computing, la stampa 3D, i sensori, la biologia sintetica, e sfruttano complessi algoritmi elaborati attraverso l’Intelligenza artificiale e i Big Data. Non acquistano asset, ma fanno leva sulle idee e le iniziative delle community che le sostengono. Sono innovatori e cambiano le regole, al proprio interno come all’esterno, rivoluzionando interi mercati.” Inizia così il libro di Michael S. Malone, Salim Ismail e Yuri Van Geest nelle cui pagine troviamo descritte le caratteristiche delle organizzazioni esponenziali, o ExO, quelle aziende che hanno saputo sviluppare idee crescendo in maniera esponenziale in termini di prodotto, innovazione, dipendenti, idee e non per ultimo, fatturato. Vale la pena tuffarsi dentro per seguire il pensiero degli autori che regalano al lettore spunti non indifferenti ed idee applicabili nella propria impresa.
Mediocrazia
di Alain Deneault Ci sono libri in cui inciampi quasi per caso, quelli che kindle o Amazon ti propongono perché secondo il loro algoritmo potrebbero piacerti. Ci sono libri che ti attirano, per la copertina o per il titolo ancor prima dei contenuti. Poi leggi la quarta di copertina e scopri che l’argomento trattato potrebbe davvero incontrare i tuoi interessi. Ecco questo è il caso di La Mediocrazia di Alain Deneault che quando ha pubblicato il suo saggio non pensava di arrivare tra i best seller mondiali. “Non c’è stata nessuna presa della Bastiglia, niente di paragonabile all’incendio del Reichstag, e l’incrociatore Aurora non ha ancora sparato un solo colpo di cannone. Eppure di fatto l’assalto è avvenuto, ed è stato coronato dal successo: i mediocri hanno preso il potere” l’autore canadese inizia così a spiegare perché un tempo i mediocri si facevano strada con gli intrighi mentre oggi proliferano ovunque spacciandosi per esperti, e non v’è campo in cui non trovino il modo di arrampicarsi verso il vertice appiattendo verso il basso i gruppi di lavoro oppure eliminando i migliori perché visti come antagonisti insuperabili. Del resto il mediocre ha poche armi a suo vantaggio: la possibilità di parlare alle pance, la diffamazione del migliore, l’esaltazione del nulla. Nulla come quello che riesce a proporre. Un’analisi spietata quella dell’autore ma che fa riflettere proprio perché intercetta un malessere diffuso, quello di coloro che hanno ogni giorno a che fare con i mediocri.
Il capo e la Folla
di Emilio Gentile Un testo splendido e scorrevole nella lettura adatto agli appassionati di storia, filosofia, sociologia, psicologia e leadership perché questo testo condensa nelle sue pagine uno spaccato dell’evoluzione della nostra società dagli antichi greci al giorno d’oggi alla ricerca della genesi della Democrazia Recitativa. Il libro ripercorre eventi storici citando sobriamente il pensiero dei filosofi che hanno ben descritto il modo che la folla aveva ed ha di concepire il proprio capo. Gli appassionati di leadership troveranno nelle sue pagine molti spunti di riflessione che si uniranno agevolmente tra di loro creando il disegno che l’autore vuole dipingere. Gli appassionati di storia troveranno un testo scevro da ogni considerazione personale, con citazioni storiche note e meno note che accompagneranno il lettore durante la scoperta di una visione diversa dei fatti.
La morale aziendale
di Sergio Casella Invito tutti a leggere questo magnifico libro scritto dal manager di lungo corso Sergio Casella, un testo che apre la mente sulla gestione del rapporto con il collaboratore con cui si condivide tutto, a cui ci si riferisce come persona, che si coinvolge nella vita d’azienda perché “il leader morale condivide ciò che ha, senza la paura di perdere niente, con la sicurezza che riceverà indietro molto più di quello che ha dato. Il leader morale è senza paura e sa che, prendendosi cura degli altri, proteggendoli, facendoli crescere, cresce lui stesso. Non perde nulla, anzi, ne è arricchito” Leader di oggi, state attenti ai valori che trasmettete ai leader di domani, perché essi governeranno il mondo in cui vivremo.
Il cigno Nero ovvero come l’improbabile governa la nostra vita
di Nassim Nicholas Taleb L’autore libanese è, come dice lui, un ex broker finanziario prestato alla filosofica. Unisce conoscenze di filosofia, psicologia, matematica, statistica e storia per spiegarci come pur avendo la percezione di un completo controllo della nostra vita, essa è invece governata da leggi che per noi sono incomprensibili… fino a quando non ce le spiegano e anche dopo la chiara ed esplicita spiegazione dell’autore, vi troverete a chiedervi se ha ragione oppure no, se le considerazioni sono plausibili oppure ci sono alternative che non sono state considerate. Il libro vi porterà a vedere le cose da una prospettiva nuova, diversa, con sfaccettature che non avevate considerato ma le parole scorreranno veloci ed avrete il desiderio costante di voltare pagina per sapere per quale motivo ci comportiamo come tacchini o quale valore ha una scelta piuttosto che un’altra o anche perché i primi coloni americani si sorpresero di fronte ad un cigno nero. La teoria del caos, the butterfly effect, l’attrattore di Lorenz, la teoria dei giochi che ogni accademico vi spiegherebbe in maniera complicata, sono argomenti che vengono trattati dall’autore in maniera naturale e semplice, entreranno nelle vostre menti che vi costringeranno a vedere tutto quello che vi accade con un’ottica diversa.
Audaci visionari - Come gli imprenditori fondano aziende, generano fiducia e creano ricchezza
di Ray Smilor è un libro di Ray Smilor, nel quale vengono raccontati tra aneddoti e considerazioni davvero interessanti, quali sono le caratteristiche di un buon imprenditore. Potrei riassumerle in poche parole: visione, sogno, perseveranza ma che, ovviamente, non sono sufficienti per condensare la piacevolezza delle pagine. Il libro scivola via velocemente tra riflessioni e racconti di vita vissuta e reale. Quelle che vengono descritte sono storie di imprenditori, uomini e donne che, per realizzare un sogno, hanno affrontato difficoltà che a volte sembravano insormontabili. Alcuni ce l’hanno fatta, altri no. Il bello di questo libro è proprio questo: l’autore mette di fronte al lettore la dura realtà, senza condirla di assurde promesse di ricchezza e successo, come troppo spesso si trova in assurdi testi motivazionali che molto hanno a che fare con il desiderio di vendere e poco con l’imprenditoria. Il messaggio finale è però molto importante: qualunque cosa accada, che tu riesca o tu fallisca, non smettere di credere in te stesso.
Psicologia delle Folle
di Gustav Le Bon (1895) è un bel libro, sempre attuale. Molti si chiederanno quale attinenza abbia con la psicologia del lavoro e delle organizzazione o con la gestione del personale. Credo che molti siano i punti in comune. Del resto un team di lavoro cos’altro è se non una piccola, grande folla? Questo libro è un must per chi è appassionato di sistemi di gestione delle risorse umane ma anche per i team leader a tutti i livelli che vogliono avere qualche strumento in più per comprendere le scelte e gli atteggiamenti dei sottoposti e, perché no, per riuscire a gestirli al meglio. La lettura, ovviamente, deve essere critica e contestualizzata. Non tutti i capitoli sono riferibili alla gestione del personale, tuttavia anche quelli meno correlati offrono uno spunto di riflessione non indifferente.
Comunicare stanca (chi comunica e chi ascolta) note per un contro-manuale del capo
di Renato Pilutti, edizioni il Segno Un libro diverso da quelli che si trovano nelle stazioni dei treni e che banalizzano suggerimenti pseudopratici per gli aspiranti comunicatori o leader di domani. L’opera di Renato Pilutti (teologo sistematico PhD, consulente di direzione in aziende nazionali e multinazionali e filosofo pratico di Phronesis e presidente e garante di vari Organi di Vigilanza aziendali ex D.Lgs. 231/01 nonché autore di diversi volumi e docente presso atenei statali e pontifici) e Romano Frè (esperto conoscitore della comunicazione fidelizzante e persuasiva che ha ricoperto importanti cariche manageriali nelle aree vendite e coordina progetti di Sales Academy e Team Building) si connota, appunto, per essere un contro-manuale ben diverso dagli inutili decaloghi a cui mi riferivo poc’anzi. Le sue 100 e poco più pagine sono scorrevoli e piacevoli, ma altrettanto dense di riflessioni su concetti importanti, primo tra tutti quello della comunicazione di cui Pilutti e Frè hanno saputo descrivere quella che è la vera dimensione offrendo consigli e spunti di riflessione importanti a chi ricopre incarichi direttivi a vari livelli ma anche a chi vuole semplicemente approfondire questi argomenti lontano dalle speculazioni commerciali che caratterizzano certi libri di cui possiamo tranquillamente fare a meno. Bello il passaggio sulla gestione della leadership e soprattutto quello sulla fuzzy leadership ovvero il bisogno per il leader di un confronto fuori dagli schemi per avere una visione disinteressata. Gli autori offrono anche preziosi consigli sulla gestione dello stress per migliorare la performance. Un contro-manuale capace di dare oltre agli spunti di riflessione, anche strumenti pratici da usare ogni giorno.
Gestire con le emozioni
di Franco Tartaglia, edizioni Franco Angeli. L’autore si rivolge ai responsabili di tutti i livelli, mostrando come la valorizzazione delle persone e il loro coinvolgimento sia cruciale per far emergere, sviluppare ed esprimere le potenzialità dei dipendenti. Ma quali sono le competenze necessarie al leader? Strano a dirsi, ma neppure molto, sono quasi tutte le soft skills che ho elencato nel precedente articolo “Le competenze del futuro. Quali saranno quelle vincenti?” a cui si aggiungono i fattori emotivi: empatia, relazionalità, emozioni e sentimenti. Del resto le relazioni interpersonali, i processi di apprendimento, lo sviluppo del potenziale, la gestione del personale, il miglioramento del clima interno non passa proprio dalla capacità del leader di gestire correttamente e di esprimere le proprie competenze trasversali?