Recentemente è uscito l’annuale studio del Politecnico di Milano in cui vengono delineati i punti di forza e di criticità delle imprese italiane. Il focus sulle PMI è importante perché costituiscono la maggior parte del tessuto economico del Paese. Dallo studio è emerso che:

Importanza della formazione strategica. La formazione nelle PMI è considerata una leva fondamentale per accrescere competitività e resilienza aziendale. Tuttavia, molte aziende non adottano una pianificazione strutturata, limitandosi a rispondere a bisogni immediati.
Valutazione delle competenze. Solo il 15% delle PMI integra attività di assessment nella strategia aziendale, mentre il 47% effettua valutazioni occasionali delle competenze. Strumenti comuni includono colloqui individuali, valutazioni delle performance e questionari.
Previsioni future (forecasting). L’11% delle PMI utilizza pratiche strutturate per anticipare il fabbisogno di competenze future, evidenziando un forte orientamento alla gestione quotidiana piuttosto che alla pianificazione a lungo termine.
Programmi formativi. Circa il 40% delle PMI non dispone di una programmazione formale delle attività formative, e solo il 42% aggiorna tali programmi annualmente.
Benefici della formazione. Il 64% delle PMI considera la formazione uno strumento per migliorare la competitività , mentre il 52% la utilizza per trattenere talenti e il 40% per innovare.
Modalità di erogazione. La maggior parte delle PMI adotta modalità tradizionali, come lezioni frontali (58%). Formati innovativi, come business game e project work, sono ancora poco diffusi.
Target della formazione. Le attività sono principalmente rivolte a operai e impiegati (69%), mentre quadri e dirigenti, che potrebbero beneficiare di una formazione manageriale, sono meno coinvolti.
Formazione finanziata. Il 78% delle PMI ha utilizzato strumenti di finanziamento per la formazione, con il credito d’imposta come opzione più popolare. Tuttavia, permangono difficoltà legate a complessità burocratiche e gestione delle risorse.
Criticità . Le principali barriere alla formazione sono la mancanza di tempo per i dipendenti (40%) e la scarsità di risorse economiche e organizzative (a quanto pare i fondi interprofessionali non sono ancora molto conosciuti).
Lo sviluppo delle imprese passa dallo sviluppo delle persone
Pare abbastanza chiaro che gli investimenti in ottica di sviluppo delle imprese passi soprattutto dal supporto alle persone che lavorano in azienda. Non basta più (da un bel pezzo) pensare alla competitività come alla macchina nuova o al capannone ma sempre di più servono le persone giuste. Parliamo di competenze, per sapere quali competenze avete bisogna fare un bilancio di competenze. Perché farlo? Per due motivi:
- se non lo fate come fate sa sapere su cosa dovete intervenire?
- per strutturare un intervento mirato
Diversamente l’intervento non funziona e avete buttato soldi.
Ieri sera guardavo per l’ennesima volta Top Gun 2 dove l’istruttore, Tom Cruise, diceva al team:
TC: Lo conoscete il manuale del vostro F18
Team: Sì (in coro)
TC: Beh, anche il vostro nemico.Â
In più il nemico aveva i nuovi caccia di V° generazione, quindi il vantaggio competitivo si faceva sul pilota (riassumo velocemente i dialoghi successivi). Quindi cosa serve? Competenze
Il valore delle competenze trasversali
Oltre alle competenze tecniche specifiche, sempre più rilevanti risultano quelle trasversali: comunicazione efficace, gestione del tempo, intelligenza emotiva e leadership sono elementi chiave per il successo aziendale. Un esempio concreto è il miglioramento delle capacità di problem solving e di adattamento, essenziali per rispondere rapidamente ai cambiamenti. Favorire il potenziamento di queste competenze non solo migliora la produttività individuale, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro più collaborativo e stimolante. Questo può avvenire attraverso attività che promuovano il confronto tra team, come workshop, percorsi esperienziali o simulazioni pratiche.
Pianificare il futuro: l'importanza della visione a lungo termine
Un dato rilevante è che solo una minima parte delle PMI adotta metodi strutturati per prevedere il fabbisogno di competenze future. Questo rappresenta un rischio significativo, soprattutto in un panorama lavorativo che richiede flessibilità e capacità di innovare. In questo contesto, è essenziale promuovere percorsi di sviluppo basati sulla pianificazione strategica. Analizzare i trend di settore, prevedere i cambiamenti e definire piani di sviluppo per il personale sono attività che permettono di anticipare le esigenze del mercato e garantire un vantaggio competitivo.
Innovare nei processi di crescita
Per migliorare le competenze del personale, le PMI devono adottare metodologie formative innovative. Accanto alle modalità tradizionali, possono essere integrate attività pratiche come i business game o i project work. Questi strumenti, combinati con tecnologie digitali, rendono la formazione più coinvolgente e vicina alle esigenze reali del contesto lavorativo. L’adozione di queste metodologie favorisce l’apprendimento attivo, stimola la creatività e rafforza il senso di appartenenza all’azienda. Inoltre, tali approcci possono essere personalizzati in base alle caratteristiche e ai bisogni dei singoli lavoratori, contribuendo a una crescita equilibrata dell’intero team.
L'importanza del benessere organizzativo
Investire sul potenziale umano significa anche promuovere il benessere dei lavoratori. Creare un clima aziendale positivo non è solo una scelta etica, ma un elemento strategico. L’attenzione al benessere passa attraverso attività come il supporto psicologico nei momenti di stress, l’ascolto attivo delle esigenze dei dipendenti e l’adozione di politiche di work-life balance. Un ambiente sereno favorisce la motivazione e l’impegno, riducendo i livelli di turnover e aumentando la fidelizzazione del personale. Tutto questo si traduce in maggiore stabilità per l’azienda e in una più efficace gestione del capitale umano.
Guardare al futuro: internazionalizzazione e sostenibilitÃ
Le competenze dei dipendenti sono anche fondamentali per affrontare sfide strategiche come l’internazionalizzazione e la sostenibilità . Per aprirsi a nuovi mercati, è necessario formare il personale su aspetti culturali, linguistici e commerciali. Allo stesso tempo, promuovere pratiche aziendali sostenibili richiede sensibilizzazione e formazione interna. Entrambi questi aspetti rappresentano opportunità di crescita per le PMI, ma solo un personale adeguatamente formato e motivato può garantire il successo di tali iniziative. Ma passa tutto dalla cultura interna, soprattutto manageriale.
La sfida delle nuove generazioni
Infine, è cruciale integrare le nuove generazioni nel tessuto aziendale. I giovani portano con sé nuove competenze digitali e un approccio diverso al lavoro. Tuttavia, per evitare contrasti con le generazioni più senior, è necessario investire in attività che favoriscano la collaborazione intergenerazionale, valorizzando le competenze di ciascuno.
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Piero Vigutto
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