Ormai è talmente chiaro che la forza delle imprese sta nelle persone che pare quasi inutile dirlo e proprio per questo molte aziende si stanno dotando di sistemi di gestione del personale non quando vogliono ma quando serve. Ecco, la domanda è proprio questa. Quand’è che un’azienda deve pensare ad un progetto HR per la gestione delle proprie persone? Cercherò di rispondere qui a questo importantissimo quesito.
Innanzitutto qualche dato e qualche mito. Primo, la stragrande maggioranza delle aziende italiane ha una dimensione ridotta. “Secondo i requisiti definiti dalla Commissione europea in termini di dipendenti, fatturato e attivo di bilancio, le PMI in Italia sono 148.531. Di queste, 123.495 sono piccole imprese e 25.036 sono medie aziende. Le PMI rappresentano il 24% delle imprese che hanno depositato un bilancio valido e occupano oltre 4 milioni di addetti, di cui 2,2 milioni lavorano in aziende piccole e 1,9 milioni in aziende di medie dimensioni. Queste 148 mila PMI hanno prodotto un giro d’affari di 886 miliardi di euro e un valore aggiunto di 212 miliardi (pari al 12,6% del Pil). Rispetto al complesso delle società non finanziarie, pesano per il 38% in termini di fatturato e per il 40% in termini di valore aggiunto” (Fonte SalesForce). Come direbbe l’ingegner Cane “Numeri che fanno girare la testa”.
Dopo i dati il mito: le PMI sono troppo piccole per avere una struttura che si occupi della gestione HR. Dopo il too big to fail il nuovo mantra sembra essere too small to start… Sbagliato! E per diversi motivi. Vediamo quali sono:
- un progetto HR non è riferibile alla dimensione dell’azienda ma all’importanza che hanno le persone per l’azienda. Dire “sono troppo piccolo per pensare alle persone” è sinonimo di “non mi interessano le persone”. Proviamo a pensare quale impatto può avere questo sull’immagine dell’azienda e sui costi di gestione. Non sarei sorpreso se ci fosse un elevato turn over e un clima interno disastroso;
- Too small to start. Se devi attendere di avere una dimensione ragguardevole per mettere in campo un progetto HR è probabile che non lo inizierai mai. Le dimensioni ragguardevoli vengono raggiunte da pochissime aziende e, anche se l’azienda raggiungerà tali dimensioni, nel tempo avrà affrontato una quantità di costi occulti di gestione del personale che, ad averli risparmiati, si sarebbe potuto capitalizzare maggiormente l’impresa. Punto debole per chi deve ancora iniziare, punto di forza per il competitor che ha già iniziato;
- la gestione HR non deve per forza essere attuata da una persona assunta in pianta stabile, sotto una certa dimensione in termini di fatturato e numero di collaboratori non giustificherebbe la propria presenza, ma può esserci un affiancamento con una persona esterna. Affidarsi a qualcuno aiuta a ridurre i costi occulti e contemporaneamente ad evitare l’effetto di cui al punto 1;
- il limite minimo di persone per iniziare un progetto HR è di 50 dipendenti. Sbagliato pure questo! Se aspetti di avere 50 dipendenti per iniziare un progetto HR significa che fino a quel momento hai improvvisato, le persone si sono abituate ad una certa gestione, hai sicuramente perso un sacco di denaro e il progetto HR farà una grande fatica a decollare. Comprendo che il venga erroneamente individuato il numero di 50 collaboratori come limite massimo perché, altrettanto erroneamente, si fa riferimento al numero di Dumbar nella gestione delle piccole comunità (Grooming, Gossip, and the Evolution of Language, Dumbar R., 1996) ma l’autore si riferiva a gruppi sociali di cacciatori e raccoglitori, non ad un’azienda;
Ma allora quando iniziare un progetto HR? Anche in questo caso possiamo dare alcune indicazioni:
- un’impresa che stia per superare il limite dei 15 collaboratori ed ha progetti di espansione per gli anni successivi abbisogna di abbozzare alcune strutture di selezione, gestione, formazione, trattenimento dei collaboratori senza cui si sfilaccerebbe lentamente il rapporto con le persone;
- è bene non farsi aiutare dal solito cugino, se devo cambiare un tubo in casa chiamo l’idraulico perché se sbaglio qualcosa mi costerà il doppio: prima dovrà aggiustare il danno che ha fatto (il cugino) e poi dovrà intervenire. Un progetto HR segue le stesse logiche, il fare “a sentimento” porterà alla creazione di strutture di gestione inefficaci, costose e inefficienti che alla fine costeranno molto più dell’idraulico. Ognuno di noi è un esperto, nel proprio lavoro;
- il sistema di gestione che verrà impiantato sarà dapprima abbozzato e, con il tempo, sempre più perfezionato ma senza la prima bozza sarà altissima la possibilità di correre ai ripari quando è troppo tardi (per i costi vedi punto precedente);
Il decisore, quindi, deve avere ben chiaro che non è mai troppo presto (o troppo tardi) per iniziare a lavorare su un progetto HR che elimini e prevenga criticità nella gestione delle proprie persone e che sicuramente è meglio farlo subito.
Piero Vigutto
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