Nata a Busto Arsizio il 17 dicembre 1976 Marta Poretti vive a Bodio Lomnago sopra al lago di Varese con il suo compagno Marco e il suo fidato cane Gobi. Laureata in Economia e commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha negli anni integrato la sua formazione con un master in “Economia e management del turismo di montagna” presso l’Università della Valle d’Aosta, con tre corsi Executive, uno su “Pianificazione e controllo di gestione” presso l’Università Bocconi di Milano, uno su “Executive developement programme” presso la Fondazione Istud di Baveno e uno di “Alta formazione in management sportivo” presso il CONI di Milano.
Dopo una breve parentesi presso uno studio commercialista, Marta Poretti ha maturato la sua esperienza lavorativa presso una PMI attiva nel settore Aerospace e dove, fino a inizio 2020, ha ricoperto il ruolo di Chief Financial Officer. Ha voluto potenziare la sua professionalità attraverso una formazione volta sia a consolidare le competenze specifiche di area e settore, ma anche in un’ottica più dinamica su “leadership and business transformation” per potenziare la performance nel suo ruolo di responsabilità all’interno dell’azienda, ma anche trasversale, in settori come sport e turismo.
Marta Poretti ha collaborato alla stesura del libro “Vivere smart – manuale di sopravvivenza ai tempi del distanziamento manageriale” descrivendo le sue smart skills come sportiva unconventional ma anche manager industriale. Pratica da tempo gli sport di resistenza, correndo ma non solo. La sua prima passione è senza dubbio quella per la montagna, in tutte le sue stagioni e in tutte le attività che vi si possono praticare.
E’ appassionata di Alpinismo d’alta quota e scialpinismo. Ha salito buona parte dei Quattromila delle Alpi, spesso in autonomia, senza l’appoggio dei rifugi. Pratica anche arrampicata su roccia e su ghiaccio. In Mountain bike ha fatto grandi viaggi ma anche gare di endurance no stop di più giorni. Lo scorso giugno è stata la prima donna a compiere in solitaria la traversata sud-nord della Sardegna in poco meno di 4 giorni.
A livello agonistico Marta Poretti ha praticato equitazione, per poi passare al nuoto, fino al triathlon, portando a segno importanti piazzamenti in 6 Ironman. In gare outdoor si è particolarmente distinta nell’ultratrail, dove ha gareggiato in tutta Europa con importanti piazzamenti. Si è particolarmente distinta soprattutto nelle distanze più estreme. Negli ultimi 4 anni ha ottenuto quattro importanti vittorie. Nel deserto del Gobi con l’Ultra Gobi (400km), in Alaska con l’Iditasport Extreme (600km), in Finlandia con la Rovaniemi Ultramarathon (300km) e a Gran Canaria con la Transgrancanaria 360 (262km con 12.000m di dislivello). Tutte erano in autonomia e autonavigazione.
Ha girato il mondo anche con le Adventure Race, competizioni multidisciplinari a squadre no-stop in orientamento, ottenendo con il suo team importanti risultati in Svizzera, Patagonia, Francia e Danimarca. Ha ottenuto importanti piazzamenti anche nello scialpinismo. Tiene conferenze sulle sue avventure presso centri culturali, aziende, associazioni sportive e scuole. E’ stata intervistata su Studio Aperto dopo l’avventura in Alaska e per riviste di settore ma anche quotidiani sportivi nazionali e locali.
Dal 2018 ha un contratto di sponsorizzazione con Montane LTD ed è stata Ambassador per Smartwool Europe. Dal 2015 è nel team tester di Vibram, in particolare per le suole di scarponi da montagna. Dal 2012 è Ambassador per Oxyburn. Ha una pagina Facebook personale e una Instagram, entrambe con un crescente numero di followers. Ha partecipato a una associazione scoutistica per 7 anni anche con ruoli di responsabilità nella gestione e nell’organizzazione. E’ membro del CAI (Club Alpino Italiano) da quando era bambina.
Leggendo la sua biografia sembra quasi che Marta Poretti sia una sportiva e basta, in realtà ha una società che si occupa di organizzare eventi sportivi, la Newco, e un’altra che gestisce una palestra in franchising. Marta si occupa anche di consulenza in ambito finance e non esclude di reinserirsi in un’azienda strutturata perché, come molti, confida che esistano ancora realtà con logiche, ma soprattutto con un sistema di governance, più sostenibili.
Marta ha contribuito a scrivere il libro “VIVERE SMART: Manuale di sopravvivenza ai tempi del distanziamento manageriale”, una lettura davvero interessante ed un must have non solo per manager ma per tutti noi. Marta ci ha suggerito di leggere anche “Non ti farò aspettare. Tre volte sul Kangchendzonga, la storia di noi due raccontata da me” di Nives Meroi. Il film che ha suggerito di guardare è un cortometraggio sull’incredibile storia di Mira Rai, National Geographic Adventurer of the Year, protagonista dell’omonimo film. Dietro a questa ragazza nepalese così determinata a cambiare il corso del proprio destino c’è molto più di quello che può trasmettere un cortometraggio.
Piero Vigutto
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