Frediano Finucci ha iniziato a fare il giornalista di cronaca al Tirreno di Lucca facendo la gavetta e consolidando al contempo le sue competenze. Mentre lavorava si è laureato in relazioni internazionali alla facoltà di scienze politiche Cesare Alfieri a Firenze. Nel 1992 lo troviamo a Roma poi a Milano dove ha seguito tutta la vicenda di Mani Pulite. Nel frattempo dalla carta stampata è passato al TG di Videomusic poi a Tele Montecarlo, diventata poi La 7 per la quale tra il 2003 e il 2006 è stato corrispondente da Bruxelles. Rientrato a Roma, ha lavorato in seguito con Lilli Gruber come caporedattore della redazione di 8 1/2. Attualmente è il responsabile della redazione economia ed esteri del TG La7, la più numerosa, e conduce anche la popolare trasmissione Omnibus nell’edizione del fine settimana.
Frediano, ci puoi parlare della tua esperienza all’estero?
E’ stato un momento fondamentale dal punto di vista personale e formativo. Una volta per un giornalista era indispensabile andare a Roma per capire come funzionavano le cose. Ora Bruxelles è diventata il centro di tutto. Per avere la corretta percezione di come certi meccanismi impattano su politica , economia, imprese e lavoro, devi viverla in prima persona. Confesso che all’inizio non è stato facile. Ci vuole circa un anno per capire la complessità del sistema della capitale dell’UE. Credo però sia un’esperienza fondamentale per chi fa il mio mestiere e per chi vuole davvero comprendere il sistema Europa. Ad un giornalista dà una marcia in più. Andare a Bruxelles ti consente di fare il giro dell’Europa stando in una sola città.