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Come far esprimere il potenziale delle persone

Come far esprimere il potenziale alle persone? Questo è il primo dei tanti quesiti a cui chi si occupa di risorse umane, e non solo loro, deve rispondere. Facile assumere qualcuno molto più complesso è selezionarlo. Come abbiamo visto in alcuni articoli precedenti possiamo usare i social network per arrivare ad una persona e capire che tipo è analizzando quello che posta, i commenti, le abitudini, eccetera. Più difficile è capire quali capacità riuscirà davvero ad esprimere e fino a che punto. Per questo c’è l’analisi del potenziale.

Prima di iniziare a parlare di potenziale dovremmo capire cos’è e soprattutto cosa non è. Con il termine potenziale indichiamo “il momento precedente la piena e completa manifestazione o realizzazione” ovvero ciò che potremmo fare (potenziale) fino a quando non lo facciamo (prestazione). Ad esempio, io come tante altre persone ho la capacità di scalare una montagna, solo che io posso arrivare a 2000 metri di quota, Reinhold Messner è riuscito a scalare tutti gli 8000 della Terra. Chi ha il potenziale di scalare una montagna? Entrambi. Chi ha il potenziale maggiore? Reinhold Messner.

Il potenziale non va confuso con il talento. Il talento definito come “Capacità intellettuale non comune associata a genialità o estro vivace”. Si capisce bene che questo dà carattere di unicità a chi lo possiede, il talento non è così diffuso infatti, nell’esempio precedente pur avendo entrami il potenziale per scalare le montagne solo Reinhold Messner è un talento. Di questo ebbi modo di parlare con Antonio Cerasa che, da neuroscienziato, ha svolto numerose ricerche sul talento e lui mi ha svelato che in realtà tutti noi possiamo essere talentuosi in qualcosa, basta esercitarsi. Ognuno di noi è bravo a fare qualcosa: suonare, ballare, far di conto, scrivere, parlare, lavorare con le macchine o con le mani… per far crescere il nostro talento dobbiamo dedicargli del tempo e farlo crescere.

Vi è una curiosità, abbiamo il potere di bloccare o far sviluppare il potenziale degli altri. No, non è magia, è il cosiddetto effetto Rosenthal meglio conosciuto come effetto Pigmalione. Così come Eliza nella commedia di George Bernard Shaw viene trasformata per scommessa da popolana a nobildonna nei modi e nell’eloquio dal professor Higgins, noi possiamo influenzarne la manifestazione semplicemente mostrando fiducia nelle altrui capacità. Sembra quasi una fiaba ma è tutto reale. L’effetto Pigmalione è stato studiato parecchio ed ha dimostrato l’influenza del mentore o dell’insegnante sulle performance degli studenti, in realtà lo stesso si può dire sulla performance dei dipendenti.

Riassumiamo:

  • le tue persone hanno il potenziale per svolgere il loro mestiere, qualcuno ne ha di più qualcuno ne ha di meno;
  • se il potenziale è basso, fattene una ragione, li hai selezionati tu e quindi c’è qualcosa da rivedere nel processo di selezione;
  • se il potenziale è alto c’è la possibilità, anche se rara, di avere un talento;
  • in tutti i casi, l’espressione del potenziale di ognuno dipende da chi le persone le gestisce: più le persone vengono valorizzate, migliore sarà la loro performance (nei limiti del loro potenziale, ovviamente);

Piero Vigutto

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