Welfare anche per gli amministratori
Welfare anche per gli amministratori: l’Agenzia delle entrate con la risposta all’interpello n. 954-1417/2016 ha detto sì. L’azienda interpellante aveva chiesto di conoscere il corretto trattamento fiscale dei servizi offerti ai membri del proprio CDA e qualche giorno fa ha ottenuto risposta positiva.
Welfare anche per gli amministratori: ma…
solo nel caso in cui ricevano compensi inquadrabili tra i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ex art. 50, lettera c-bis del Tuir. Le modalità sono stabilite dalla circolare 28 E del 15/06/2016 con cui vengono deviniti anche il benefit, non soggetti a tassazione, e i flexible benefit, insieme di attività tra cui il dipendente può scegliere (p. 19).
Sono riconducibili alla tassazione sostitutiva IRPEF del 10% i premi di risultato che derivano da accordi sindacali interni sulla produttività;
Deve essere previsto da un’accordo sindacale interno o territoriale la possibilità per il dipendente di convertire il premio in denaro in tutto o in parte (in qualunque momento il dipendente può revocare la scelta);
Permane la suddivisione dei dipendenti in tre categorie omogenee definite dal reddito annuale lordo (RAL). Nel caso dell’interpellante le categorie individuate erano: gli amministratori, i dipendenti con RAL superiore a 35000€, i dipendenti con RAL inferiore a 35000€. Non sono quindi compresi l’erogazione di opere e servizi ad personam, ovvero a vantaggio di specifici ed individuabili dipendenti.
Le somme in denaro in benefit non sono convertibili quando:
Quando il premio in denaro non è contemplato dall’accordo fin dall’inizio ed è previsto che i benefit vengano erogati direttamente dal datore di lavoro in forma di beni e servizi;
La sostituzione del premio in denaro con beni e servizi non rientra tra le condizioni previsto dalla tassazione sostitutiva IRPEF del 10% “Ad esempio nel caso in cui i beni e servizi siano erogati a dipendenti con un reddito superiore, nell’anno precedente a quello di erogazione, ad euro 50.000 in sostituzione dei premi di risultato o utili , o siano erogati a dipendenti con reddito inferiore, nell’anno precedente quello di erogazione, ad euro 50.000 in sostituzione di premi non correlati ad incrementi di produttività, qualità ed efficienza. In tali casi i beni e servizi concorrono alla 32 determinazione del reddito di lavoro dipendente…” (P. 31);
Le opere e i beni devono essere messi a disposizione dei dipendenti o categorie di essi;
Le opere e i beni devono riguardare erogazioni in natura e non erogazioni sostitutive in denaro;
Le opere e i beni devono perseguire specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale o culto;
Nel caso dell’interpellante che chiedeva se i viaggi all’estero e e l’abbonamento in palestra rientrasse nelle disposizione di cui all’art. 100 del TUIR, la risposta dell’Agenzia delle Entrate può dirsi positiva.
Welfare anche per gli amministratori: vincoli
Restano esclusi del reddito di lavoro dipendente i servizi compresi nella finalità ricreativa di cui all’art. 100, comma 1 del Tuir, ai sensi dell’art. 51, comma 2, lett. f.
Rimane anche il requisito della divisione in famiglie sulla base della partecipazione al CDA per gli amministratori e l’ammontare della RAL per i dipendenti.
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