No, non parlerò di nessun eroe ma mi voglio collegare agli articoli su Enzo Muscia, una persona che da ex dipendente ha avuto poi il coraggio di salvare la sua azienda investendo in essa perché ci credeva. Muscia ha tutte le caratteristiche che aveva Maverick nel film Top Gun, chi ha vissuto gli anni ‘80 se lo ricorda di certo. Maverick (un giovanissimo Tom Cruise), pilota degli aerei da caccia F16, incarnava il bello e dannato, quello che usciva dalle regole e riusciva a vincere proprio perché rispettava a modo sue le direttive imposte. Quel film è entrato talmente tanto nella cultura sociale che Maverick è diventato un modo per descrivere un certo tipo di carattere. Maverick è chi esce dagli schemi (senza entrare nella finzione cinematografica) e trova soluzioni alternative. E’ chi risolve problemi usando ciò che ha in mano in maniera inusuale, che vede opportunità dove gli altri vedono solo impedimenti. Ne parlavo con Ivan Ortenzi, che ha scritto il bel libro #innovation manager (edizioni Franco Angeli). Lui sostiene che i Maverick salveranno le aziende, e gli credo. In un contesto economico come quello attuale, fatto di mercati liquidi e in perenne mutamento, la capacità di adattamento e di problem solving, come si usa dire oggi, è fondamentale. Le competenze tecniche si imparano, quelle trasversali si sviluppano. Le competenze trasversali applicate a quelle tecniche danno un vantaggio competitivo notevole. Ma chi è un Maverick? Beh, questa è la risposta più affascinante: potenzialmente tutti. Chiunque può dare un contributo all’impresa, qualunque ruolo ricopra. Tutti possiamo avere l’intuizione su come fare meglio, tutti possiamo dare un contributo solido e importante affinché l’azienda vada sempre meglio.
Piero Vigutto