Organizzare la gestione delle Persone in azienda sembra cosa da multinazionale, e invece è necessario anche (direi soprattutto) nelle PMI. Chiunque abbia creato un’azienda dal nulla e l’abbia fatta crescere deve in sincerità ammettere, anche solo con se stesso, che il numero di persone gestibili direttamente trova la sua massa critica nelle 15 unità superate le quali si perde spesso la capacità di gestire le persone perché mancano le informazioni. Da uno a quindici riporti circa si ha una percezione di quel che accade la cui chiarezza è inversamente proporzionale al numero di persone coinvolte: più aumentano i riporti minore sarà la capacità per il vertice di comprendere chiaramente quel che accade.
Un leader accentratore non lo ammetterà mai ma è impossibile tener conto di ciò che accade in un gruppo di lavoro superiore alle dimensioni indicate, per questo motivo diventa necessario servirsi di una struttura. Non sto parlando di allungare la catena di comando fatta di controllori, il controllo intermedio è costoso e spesso inefficace. Inserire persone che come compito hanno quello del controllo diretto dell’eseguito porta solo ad un appesantimento della struttura aziendale, all’aumento dei costi (chi controlla trascorre una percentuale del proprio tempo ad osservare quel che fanno gli altri e non a svolgere la propria mansione) e rischia di produrre una serie di errori di interpretazione delle azioni che possono costare in termini di produttività (se so di essere controllato non rischio a “metterci del mio” ma mi limito ad eseguire gli ordini).
Non si tratta di aumentare il controllo ma di rendere più consapevoli le persone, più responsabili. Diventa quindi imprescindibile un passaggio fondamentale, ovvero quello della declinazione della mission aziendale. La missione azienda, ovvero cosa fa l’azienda, è tanto importante quanto saperlo comunicare. Quest’ultima affermazione ci fa capire che i passaggi sono almeno due:
- Declinare una Mission d’impresa;
- Comunicare la Mission all’impresa (leggi alle Persone);
Declinare la Missione non è affatto facile. Non basta dire cosa faremo ma anche come (e vi prego di tralasciare la dicitura “leader di mercato”). Il Cosa è piuttosto facile, se si tratta di un’azienda manifatturiera, molto meno se è un’azienda di servizi o di consulenza. Il Come non è per niente banale. Se partiamo dall’assunto che la realtà è inventata (parafrasando il famoso libro di Paul Watzlawick), ovvero che ognuno di noi la vede con i sui occhi e poi la interpreta con la propria mente, allora le parole devono essere chiare. Se inseriamo la definizione “lavoro a regola d’arte” non ci devono essere dubbi su cosa significhi e attenzione, se leggendo avete pensato che “lavoro a regola d’arte” ha un significato chiaro allora è arrivato il momento di rivedere le modalità con cui avete comunicato la vostra missione. Nell’affermare che eseguite un “lavoro a regola d’arte” dovete chiedere alle vostre Persone se hanno ben chiaro:
a. qual è il loro lavoro in termini di risultato;
b. cosa significa regola d’arte;
Se non lo avete mai fatto, fatelo. Vi assicuro che molto di voi rimarranno sorpresi dalle definizioni che vi verranno restituite.
Comunicare la Missione è altrettanto importante. Scrivere slogan sui muri non è efficace come credete, la missione per essere efficace deve essere prima compresa e poi interiorizzata. Viene compresa quando è chiara (vedi punto 1) e sarete sicuri che è stata interiorizzata quando la vedrete concretizzarsi nelle azioni quotidiane delle persone. L’interiorizzazione della missione avrà positivi risultati sul gruppo se non altro perché ora sa per quale motivo la mattina varcano i cancelli della vostra azienda. Che sia chiaro, concedere part time o lo smart working alle vostre Persone non ne ridurrà l’efficacia.
Piero Vigutto
La tua opinione è importante, lascia un commento qui sotto o una valutazione a questo articolo oppure contattami alla mia mail. Grazie