
Anno: 2017
Autore: Marina Capizzi, Tiziano Capelli
Casa editrice: Franco Angeli
Gli autori offrono un contributo originale e concreto con il loro saggio dedicato a un fenomeno percepito da molti come fonte di inefficienza organizzativa: la riunione infinita e spesso inconcludente. Fin dalle prime pagine, il lettore percepisce un tono diretto e coinvolgente: il libro si propone come antidoto alle riunioni che “rubano energia”, offrendo un’alternativa smart, basata su metodo e neuroscienze.
Gli autori presentano il protocollo TheMeetingCircle, una struttura a tre fasi – finalizzazione, focalizzazione e flow – pensata per trasformare meeting tradizionali in meeting efficaci dinamici, energizzanti e orientati ai risultati. Siamo lontani da teorie astratte o checklist superficiali: il kit proposto è vivace, applicabile e motivante, pensato proprio per chi desidera uscire da una sala riunioni sentendosi più energico che esausto.
Uno dei punti di forza del libro è l’attenzione alla dimensione neuroscientifica: partendo dalla consapevolezza che il cervello umano si stanca rapidamente se non coinvolto, Capizzi e Capelli accompagnano il lettore in un percorso pratico per mantenere concentrazione e senso di efficacia durante tutta la durate dei meeting efficaci. Questo approccio consente di superare la tendenza all’affaticamento mentale e alla dispersione dei partecipanti, minimizzando le interruzioni e massimizzando il valore aggiunto di ogni incontro.
Il taglio è decisamente operativo, arricchito da esempi e casi reali condivisi dai due autori—manager e coach con esperienza decennale in aziende e nella formazione executive. Pagine e capitoli si alternano tra strumenti pragmatici e riflessioni sul modo di lavorare: emerge con chiarezza la convinzione che i meeting efficaci, se gestite con metodo e cura delle relazioni, possono diventare spazi di crescita collettiva, non solo forum di decisione.
Nel corso della lettura, spiccano alcune tesi che meritano riflessione. Innanzitutto, l’idea provocatoria che il 50% del tempo speso in meeting, soprattutto nelle grandi organizzazioni, è inutile o addirittura dannoso: standardizzato, astratto, spesso ripetitivo . In secondo luogo, la definizione del meeting efficaci come momento simbolico, in cui la cura del linguaggio, del setting e della partecipazione può avere un impatto significativo sulla percezione del valore condiviso.
Le recensioni online, a partire da fonti come IBS e la pagina di Franco Angeli, sottolineano come il volume non solo presenti un metodo, ma “modifichi la prospettiva” del lettore verso il proprio lavoro. Si parla, insomma, di una svolta culturale nel modo di concepire la riunione: non più momento passivo, ma attivo, energizzante e sostenibile.
Tuttavia, il libro non è privo di limiti. Lo stile può risultare in certi passaggi prolisso, specialmente quando introduce concetti teorici. Inoltre, la ripetitività di alcune sezioni—ad esempio quando si insiste sull’importanza del metodo senza offrire esempi in più contesti differenti—può ridurre l’efficacia per chi cerca rapidità e sintesi. Infine, l’approccio, sebbene efficace, può apparire meno innovativo per chi è già avvezzo a tecniche di facilitazione Agile o a framework simili.
In conclusione, “Non morire di riunioni” è un manuale concreto, energizzante e profondamente orientato all’efficacia. Ideale per manager, HR e professionisti che vogliono trasformare i meeting da tempo perso a motore di performance e benessere organizzativo. The Meeting Circle propone una visione nuova e sostenibile del meeting, centrata su metodo, neuroscienze e cultura integrativa.