Il potere della gamification. Usare il gioco per creare cambiamenti nei comportamenti e nelle performance individuali. Recensione di Piero Vigutto.

Anno: 2015

Autore: Vincenzo Petruzzi

Casa editrice: FrancoAngeli

In “Il potere della gamification”, Vincenzo Petruzzi compone un’opera compatta ma illuminante, che rivela come il gioco, spesso relegato a puro intrattenimento o passatempo infantile, possa diventare uno strumento strategico in grado di trasformare comportamenti, motivazione e performance individuali. Il libro si apre con l’esplorazione delle radici storiche e culturali della ludicizzazione, un “glossario in costruzione” che delinea il confine tra gioco digitale e gamification, chiarendo che quest’ultima non è tecnologia né intrattenimento, ma una metodologia rivolta ad attivare processi cognitivi e affettivi. In un’epoca dominata da connessioni sempre più pervasive e piattaforme social, il fenomeno assume proporzioni inedite, modificando il modo in cui apprendiamo e agiamo nel lavoro, nella formazione e nella vita sociale.

Nel cuore del testo, Petruzzi analizza le dinamiche neuroscientifiche che rendono il gioco un potente collante motivazionale. Elementi come il senso di progresso, la paura della perdita o la gratificazione immediata stimolano aree cerebrali primarie: spingono le persone a perseguire obiettivi con un coinvolgimento che va oltre la semplice volontà di successo, rivolgendosi a bisogni più immediati e profondi come la competizione, la cooperazione o l’autorealizzazione . In questo modo, il gioco diventa catalizzatore di cambiamento nei contesti aziendali, nelle campagne di sensibilizzazione, nei processi formativi, nel recruiting, nella sostenibilità ambientale, fino alla sanità e al terzo settore.

Petruzzi non punta a ricette preconfezionate, ma presenta casi di studio concreti: il celebre esperimento della scala-pianoforte nella metropolitana, che ha fatto scegliere di camminare all’80% degli utenti pur di suonare una nota, dimostra come una “spinta gentile” possa modificare comportamenti in modo spontaneo e sorprendente. Allo stesso modo, la gamification applicata nel mondo dell’anticorruzione, come emerge in studi scientifici pubblicati sul Journal of e-Learning and Knowledge Society, è uno strumento potente per integrare conoscenze normative con cambiamenti profondi nei credi e nei comportamenti individuali.

Pur breve (circa 110 pagine), il libro colpisce per la sua efficacia: è pensato per essere letto in una giornata, ma lascia un segno, grazie agli esempi concreti, al rigore nell’analisi e alla chiarezza espositiva . L’autore smonta l’idea di gamification come moda passeggera, proponendola invece come rivoluzione culturale, destinata ad accompagnare la nostra alfabetizzazione digitale e la crescente relazione tra rete e comportamento umano.

Non manca una nota critica sul possibile fraintendimento del fenomeno. Se applicata superficialmente, la ludicizzazione rischia di diventare mero sistema di premi o spettro di controllo, con effetti dannosi come il micromanagement o un impegno effimero che svanisce con le ricompense. Petruzzi sottolinea che la gamification di qualità deve agire sul lungo termine, creando apprendimento, consapevolezza e cultura, non solo gratificazione superficiale.

Affinché il gioco acquisisca cambiamento vero e duraturo, serve una progettazione accurata e consapevole, capace di modulare meccaniche e narrazioni sulla base di obiettivi strategici e valori condivisi. È in questo spazio di interdipendenza tra tecnologie, neuroscienze e progettazione educativa che si colloca il vero potere della gamification.

Il libro potete trovarlo qui.