Non c'è due senza uno. Nel lavoro ogni passo conta. Recensione di Piero Vigutto

Anno: 2024

Autore: Gianmarco Guerrini

Casa editrice: Aska Edizioni

Non è facile incasellare Non c’è due senza uno in una categoria precisa. Pur avendo la forma sintetica del saggio, ha il respiro di una narrazione di impresa e il cuore di un memoir. Gianmarco Guerrini, imprenditore toscano e fondatore di Gefar, con una scrittura lucida ma avvolgente ci guida attraverso quasi quarant’anni di cambiamenti personali e professionali, facendoci sentire la fatica, la passione e l’incertezza di un percorso lavorativo autentico.

La prefazione di Massimo Chiriatti introduce il libro come un affresco dell’innovazione applicata al lavoro reale, senza paracadute teorici o formule precotte. È qui che il titolo trova senso: “Non c’è due senza uno” non è solo un modo divertente di dire che ogni passo conta, ma un richiamo alla coerenza tra ciò che si fa e chi si è. Guerrini parte dai suoi inizi, dalle aspirazioni giovanili, passando per la costruzione dell’azienda di consulenza del lavoro e welfare aziendale, fino agli anni recenti legati al digitale e alla formazione .

Il nucleo del testo è composto dai mille piccoli passi che compongono una carriera: le scelte spesso difficili, i momenti di dubbio, le relazioni con colleghi e collaboratori, gli adattamenti ai cambiamenti di mercato. Guerrini racconta tutto con grande naturalezza, senza indulgere nel cliché del manager supereroe. Ne emerge un’immagine di leadership centrata sulla fiducia, l’etica e l’ascolto. Persino la creazione di una busta paga diventa occasione di riflessione, simbolo di cultura aziendale e di cura per le persone.

Un “romanzo di impresa”, per la sua capacità di unire riflessioni professionali e narrazione emotiva dove non mancano metafore evocative e spunti immediati: “la fiducia è un atto di fede verso sé stessi che, se stimolata, prima o poi viene fuori” scrive Guerrini, e nelle recensioni si nota quanto queste parole abbiano fatto centro.

La forza del libro risiede nella sua dimensione autentica. Non ci si trova davanti a una teoria sull’efficacia, ma a una testimonianza che parla del lavoro quotidiano, delle difficoltà economiche, delle tensioni tra tradizione e innovazione. Il confronto con un’Italia in trasformazione – dalla cultura analogica verso la rivoluzione digitale – emerge con delicatezza, ma anche con una buona dose di riflessione critica.

Pur essendo breve (136 pagine), la lettura non è superficiale. Guerrini riesce a condensare esperienze e considerazioni senza sacrificare il ritmo. Questo lo rende indicato sia per manager e professionisti HR, che per chi vuole capire come costruire un percorso di lavoro che abbia un senso e non solo un rendimento. Il consiglio è di assaporarlo con calma, estraendo con cura gli spunti personali e organizzativi.

La scrittura non cade nell’auto-celebrazione. Il messaggio è chiaro: forse non c’è una formula universale, ma la consapevolezza di sé e dell’evoluzione intorno a noi è la condizione minima per dare valore autentico al proprio lavoro.

In conclusione, Non c’è due senza uno è un invito a camminare con i piedi a terra e il cuore aperto, a costruire una leadership che unisce competenza e umanità, e a non correre dietro a modelli che non rispecchiano ciò che siamo. È una lettura breve ma profonda, in grado di parlare a chi cerca significato nel proprio mestiere, senza illusioni e con un grande rispetto verso le persone che lo fanno ogni giorno.

Il libro potete trovarlo qui.