Allegro ma non troppo con Le leggi fondamentali della stupidità umana. Recensione di Piero Vigutto.

Anno: 1988

Autore: Carlo M. Cipolla

Casa editrice: Il Mulino

di Carlo M. Cipolla (Il Mulino). Quella di Cipolla è un’opera singolare che unisce erudizione e umorismo, scritta dallo storico dell’economia Carlo M. Cipolla. Il libro si compone di due saggi distinti: il primo, “Il ruolo delle spezie (e del pepe in particolare) nello sviluppo economico del Medioevo”, è una parodia brillante della storiografia economica; il secondo, “Le leggi fondamentali della stupidità umana”, è un’analisi ironica ma acuta di un tema universale e sempre attuale.

Nel primo saggio, Cipolla utilizza un tono scherzoso per esaminare l’importanza attribuita alle spezie, in particolare al pepe, nello sviluppo economico medievale. Attraverso un linguaggio volutamente esagerato e paradossale, l’autore mette in luce le assurdità di certe interpretazioni storiche, offrendo al lettore una riflessione critica sulle metodologie storiografiche.

Le leggi fondamentali della stupidità umana

Il secondo saggio è forse il più celebre e incisivo. Cipolla enuncia cinque leggi fondamentali della stupidità umana, tra cui:

  1. “Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
  2. “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
  3. “Una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

Attraverso queste leggi, l’autore offre una classificazione comportamentale degli individui, suddividendoli in quattro categorie: intelligenti, sprovveduti, banditi e stupidi. Questa tipologia è rappresentata graficamente su un piano cartesiano, dove gli assi indicano il beneficio o il danno arrecato a sé stessi e agli altri.

Cipolla, con uno stile chiaro e accessibile, riesce a trattare un argomento complesso come la stupidità umana senza cadere nella banalità. La sua analisi, sebbene ironica, è supportata da una logica stringente che invita il lettore a riflettere sulle dinamiche sociali e sui comportamenti individuali.

Il saggio evidenzia come la stupidità sia una forza distruttiva e sottovalutata nella società (pure nelle aziende), capace di causare danni significativi senza alcun vantaggio apparente. L’autore sottolinea l’importanza di riconoscere e comprendere questa realtà per poterla affrontare efficacemente.

Allegro ma non troppo è un’opera che, pur nella sua brevità, offre spunti di riflessione profondi e attuali. La combinazione di umorismo e rigore analitico rende la lettura piacevole e stimolante. Cipolla dimostra che è possibile affrontare temi seri con leggerezza, senza per questo sminuirne l’importanza.

Consigliato a chiunque sia interessato a comprendere meglio le dinamiche comportamentali umane e a chi apprezza una scrittura che coniuga intelligenza e ironia.

Leggete il libro, vale la pena.

Il libro potete trovarlo qui.