Qui di seguito troverete alcune letture che mi sono piaciute o mi hanno particolarmente ispirato* e che voglio condividere con te che stai leggendo. Il progetto 30 giorni 1 libro nasce dal desiderio di dedicare quotidianamente il giusto tempo ad aprire la mente ad altre idee, ad altri autori, ad altre prospettive, una condizione indispensabile per chi vuole rimanere al passo con i tempi. Se pensi di non avere tempo, rifletti sul fatto che basta leggere 20 pagine al giorno, significa un investimento di circa 30 minuti, e alla fine di un anno avrai letto 7300 pagine che corrispondono a circa 12 libri di 350 pagine circa. 30 giorni 1 libro è un progetto a cui puoi partecipare anche tu. Condividi sui social la foto della copertina e una piccola recensione concludendo con #30giorni1libro. Diffondiamo la cultura del sapere, ne beneficeremo tutti.

*Nota: non percepisco denaro per la segnalazione di questi testi e la recensione pubblicata è frutto della mia personale opinione.

Smarting Up! La smart organization: una nuova relazione tra persona e organizzazione.

Anno: 2018

Autore: Alessandro Donadio

Casa editrice: FrancoAngeli

“Smarting Up!” di Alessandro Donadio propone un approccio innovativo alla trasformazione del lavoro, superando la logica dello smart working tecnico per mettere al centro la relazione tra persona e organizzazione. L’autore, HR Innovation Leader in PwC ed esperto di organizational ethnography, invita a ripensare lo spazio e il tempo di lavoro, facendo comprendere come queste dimensioni, una volta stabilite a vantaggio dell’azienda, oggi debbano essere riappropriazione individuale. Donadio non costruisce soluzioni tecnologiche o legali astratte, ma una vera struttura culturale nuova: un modello smart si regge su persone autonome, piattaforme digitali e leadership di supporto.

Il nucleo teorico del volume si può condensare nei quattro pilastri del modello 4P4Smart: Practice, People, Platform e Place, ossia la cura delle pratiche, la responsabilizzazione delle persone, l’infrastruttura digitale e il ripensamento degli spazi fisici. In particolare, la sezione dedicata alla “Persona Aumentata” richiama metaforicamente Tony Stark, sottolineando come l’integrazione tra tecnologia, competenze e autonomia porti a una nuova dimensione personale e professionale. Questa visione trasforma l’azienda: non più come struttura statica, ma come piattaforma collaborativa che esalta energie e talenti anziché incanalarli in rigide gerarchie.

La critica alla tradizione verticistica emerge forte: il controllo diretto su tempo e spazi, da sempre pilastri del lavoro industriale, viene sostituito da risultati misurati, delega, ownership e responsabilità individuale. Questo richiede leadership fluide, in grado non di dirigere ma di abilitare, orientare e allenare i team, spesso da remoto . Donadio usa il termine “smart leadership” per descrivere la nuova figura che interviene per guidare il senso e offrire supporto, non per controllare i tempi.

Il testo è ricco di casi aziendali, esempi concreti e riflessioni antropologiche, utili per change agent e professionisti HR. Lo stile è agile (156 pagine), ma non superficiale: la struttura in tre parti permette di comprendere prima le rotture culturali, poi i nuovi assetti organizzativi, infine un modello operativo basato su strumenti visivi, mappe e paradigmi sistemici. Non è dunque un mero manuale tecnico, ma una proposta di nuova relazione tra persone e organizzazioni, un percorso che parte dalla trasformazione del senso di appartenenza .

Uno dei meriti di Donadio è l’equilibrio tra provocazione e pratica. Non basta abbattere i pilastri storici, bisogna sostituirli: la Persona Aumentata ha senso solo se esistono piattaforme adeguate e una cultura che ne rafforzi autonomia e coesione. Il messaggio è chiaro: lo smart working non è un caso pandemico, ma una traiettoria evolutiva. Chi riduce il cambiamento all’home working perde di vista la relazione tra leadership, appartenenza e senso del lavoro.

“Smarting Up!” non propone un’elaborazione futurista, ma una rinfrescante visione sistemica del lavoro contemporaneo. È consigliato a manager, HR, consulenti e leader, perché li sfida a pensare oltre la logica del telelavoro e a costruire smart organization resilienti, inclusive e antifragili. In un’epoca dove lo spazio e il tempo vengono liberati, l’invito di Donadio è semplice e potente: riprendiamoci la responsabilità, la fiducia e il senso.

Il libro potete trovarlo qui.


Risorse inumane. Diario segreto di un direttore del personale.

Anno: 2020

Autore: Denis Murano

Casa editrice: Anteprima Edizioni

Leggere “Risorse inumane” significa addentrarsi, passo dopo passo, nei corridoi anonimi di un grande ufficio Risorse Umane, attraverso gli occhi del suo protagonista, il dottor X. Denis Murano si firma con uno pseudonimo, scelta che concede una lente di anonimato al racconto e allo stesso tempo permette al lettore di immedesimarsi in un diario professionale tanto schietto quanto spietato, in bilico tra romanzo e saggio professionale. Il dottor X è dirigente HR brillante, competente e pieno di buon senso, ma porta dentro una convinzione disturbante: detesta le persone. È proprio questo ossimoro a rendere il libro una lettura avvincente e reale, uno spaccato che smonta il mito delle HR come funzioni sempre empatiche e collaborative.

Il ritmo è serrato e narrativo: Murano struttura il testo in 17 capitoli brevi, ambientazioni che vanno dal colloquio di selezione all’incontro sindacale, dalle trasferte alle crisi aziendali. Ogni episodio restituisce un frammento di vita quotidiana in azienda, e lo fa con tono cinico, diretto, senza filtri né maschere. Nei dialoghi rapidi, spesso caricaturali, emergono dinamiche che assomigliano a uno specchio deformante: il direttore operativo arrogante, la giovane assistente ambiziosa, il sindacalista d’accatto. Il risultato è un catalogo di archetipi aziendali riconoscibili e insieme inquietanti, illuminati da uno stile che punge e diverte.

L’efficacia del libro risiede proprio in questa concretezza: non si trovano teorie o tesi predeterminate, ma storie cucite sui fornitori reali, sulle frustrazioni nascoste dietro a un faldone, su umiliazioni non sempre intenzionali. Murano non vuole fornire risposte etiche o soluzioni organizzative, ma restituire uno stato dell’arte sanguigno. E non sorprende che molti lettori abbiano trovato nel racconto una verità cruda, capace di far dubitare delle proprie aspettative sul lavoro di HR.

Non mancano però criticità. Il tono eccessivamente informale, con turpiloquio reiterato, rischi di scivolare nella caricatura o nel vezzo stilistico. Nel tentativo di “raccontare senza peli sulla lingua”, talvolta lo stile assume toni da post social che non aggiungono valore narrativo, ma suonano pretestuosi o gratuiti.

È però proprio questa noncuranza formale che colloca ″Risorse inumane″ tra i libri che vanno letti più per comprendere la cultura emotiva aziendale che per apprendere norme e procedure. Spesso, emerge il disagio silenzioso del dottor X: la solitudine, la frattura tra quello che sente e quello che deve esprimere, la stanchezza di dover mediare sempre. E in questo senso il libro offre un valore terapeutico, perché permette di riconoscere emozioni condivise e non masticate, senza far finta che tutto funzioni seguendo regole limpide.

“Risorse inumane” è dunque un incubatore di domande: è possibile fare HR rispettando la propria autenticità? Si può sopravvivere a una mansione che richiede mediatori tra dirigenti e dipendenti, quando non si crede davvero nel potere delle parole e delle norme? Anche chi non è un professionista HR può apprezzare il libro, perché fornisce una prospettiva dietro le quinte utile a comprendere i processi organizzativi reali e non idealizzati.

In conclusione, “Risorse inumane. Diario segreto di un direttore del personale” è un reading ricco di ironia amara, che fonde narrazione e verità. Non un manuale HR né un romanzo di leadership, ma un racconto in prima persona che fa da specchio: svela meccanismi, smaschera frizioni, alimenta riflessioni silenziose. Una lettura breve, meno di 150 pagine, ma capace di restare in mente.

Il libro potete trovarlo qui.


Plant Revolution. Le piante hanno già infestato il nostro futuro.

Anno: 2017

Autore: Stefano Mancuso

Casa editrice: Giunti

Leggendo “Plant Revolution” emerge un cambiamento di prospettiva. Non stiamo semplicemente guardando alle piante come elementi di arredamento o fonte di ossigeno, bensì come modelli intelligenti e resilienti, specchio di un futuro che abbiamo già inventato. Mancuso ci invita a comprendere che le piante non sono organismi passivi, ma veri e propri sistemi viventi capaci di colonizzare la Terra per centinaia di milioni di anni, preparandosi a risolvere oggi – e domani – problemi tecnologici, ambientali e organizzativi che avevamo pensato esclusivamente di competenza dell’uomo.

La potenza del saggio sta nel cogliere dettagli che, a un occhio distratto, passerebbero inosservati: la modularità delle piante, il loro cuore decentralizzato, la capacità di muoversi, pur senza muoversi, e l’economia dell’energia che, a differenza di quella animale, è discreta, silenziosa, eppure costante. Mancuso racconta il meccanismo della mimosa che smette di reagire a uno stimolo ripetuto, illustrando come le piante apprendano e ricordino . Questa forma di “intelligenza distribuita”, diversa da quella animale, ma non per questo meno sofisticata, apre a forme di pensiero radicalmente nuove.

L’autore indaga i segreti di una resilienza che nasce dall’adattamento e dalla cooperazione, non dalla competizione. Le reti radicali delle piante ricordano architetture naturali da cui possiamo imparare in robotica e nell’urbanistica: le strategie di intelligenza vegetale per assorbire acqua o proteggersi dai predatori suggeriscono modelli per applicazioni concrete, dal verde urbano alle serre galleggianti in mare come la Jellyfish Barge. Allo stesso tempo, quando Mancuso cita le molecole volatili che le piante usano per comunicare, mette in luce il fatto che le strategie di intelligenza vegetale includono manipolazione, memoria e relazione tanto quanto quelle animaloidi .

Il libro, ricco di fotografie e schede tecniche, resta comunque accessibile. Non è né un trattato, né un romanzo: è un dialogo continuo tra scienza, ispirazione e speranza. Un lettore definisce il testo “meraviglioso”, scritto con semplicità ma ricco di passione e rigore ibs.it. Proprio questo equilibrio consente a chi non è esperto di immedesimarsi nel cane che osserva una foresta, rendendo l’astrazione biologica impressa in una storia viva.

Non manca una vena critica verso l’antropocentrismo imperante: Mancuso ricorda che gli esseri umani rappresentano solo lo 0,3% della biomassa, mentre le piante costituiscono l’85%, eppure viviamo in un mondo dove si parla di “vita” dimenticandoci spesso delle strategie di intelligenza vegetale che reggono l’ecosistema. È un invito a interrogarci sul nostro ruolo: se vogliamo migliorare la nostra organizzazione tecnologica, è sulle piante che dobbiamo concentrarci, non sugli animali.

Alcuni lettori esprimono però perplessità: per quanto affascinante, l’intervento divulgativo può risultare troppo esteso in fasi narrative o talvolta autoreferenziale. Tuttavia, a bilancio, il suo punto di forza resta la capacità di spostare lo sguardo: non cogliamo solo il “verde” vegetale, ma vediamo il futuro che già vimana tra le radici silenziose.

“Plant Revolution” non ci regala soluzioni pronte all’uso, né proclama una verità assoluta. Offre invece un banco di prova per la nostra immaginazione: ci sfida a ridisegnare la tecnologia, la città, la produttività secondo le leggi della natura e dell’intelligenza vegetale, e soprattutto a cambiare atteggiamento verso essa. Leggendolo, si diventa partecipi di una rivoluzione silenziosa, che non si impone ma si radica nella mente e nella pratica, nelle strade dei prossimi decenni.

Il libro potete trovarlo qui.


GET IN TOUCH

Send Us a Message and Learn More About Our Services

Cras a elit sit amet leo accumsan volutpat. Suspendisse hendreriast ehicula leo, vel efficitur felis ultrices non. Cras a elit sit amet.

    Accetta la privacy policy di hroconsulting.it