Qui di seguito troverete alcune letture che mi sono piaciute o mi hanno particolarmente ispirato* e che voglio condividere con te che stai leggendo. Il progetto 30 giorni 1 libro nasce dal desiderio di dedicare quotidianamente il giusto tempo ad aprire la mente ad altre idee, ad altri autori, ad altre prospettive, una condizione indispensabile per chi vuole rimanere al passo con i tempi. Se pensi di non avere tempo, rifletti sul fatto che basta leggere 20 pagine al giorno, significa un investimento di circa 30 minuti, e alla fine di un anno avrai letto 7300 pagine che corrispondono a circa 12 libri di 350 pagine circa. 30 giorni 1 libro è un progetto a cui puoi partecipare anche tu. Condividi sui social la foto della copertina e una piccola recensione concludendo con #30giorni1libro. Diffondiamo la cultura del sapere, ne beneficeremo tutti.

*Nota: non percepisco denaro per la segnalazione di questi testi e la recensione pubblicata è frutto della mia personale opinione.

LinkedIn per chi cerca un (nuovo) lavoro.

Anno: 2021

Autore: Pamela Serena Nerattini

Casa editrice: Goware

Fin dalle prime pagine, “LinkedIn per chi cerca un (nuovo) lavoro.” di Pamela Serena Nerattini si mostra come un’opera unica nel panorama delle guide professionali: non un manuale freddamente tecnico, ma un racconto motivazionale e insieme pragmatica road map per chi desidera utilizzare LinkedIn in modo strategico per cambiare lavoro. L’autrice parte da un assunto semplice ma potente: prima di qualsiasi operazione tattica è indispensabile cambiare mindset. Non si crea un profilo, si costruisce sé stessi. Ecco perché durante la lettura emerge nitidamente l’idea che, prima di parlare della piattaforma, si debba riflettere sulle proprie scelte, valori ed obiettivi professionali. Questo cambio di prospettiva risulta l’aspetto più innovativo e prezioso del volume, testimoniato anche dalle testimonianze di chi ha letto il libro consigliandolo calorosamente per l’effetto rivelatore che ha avuto sulla propria ricerca di lavoro.

La natura pratica del testo si rivela nell’approccio passo dopo passo che Nerattini suggerisce: l’ottimizzazione del profilo segue un percorso logico fatto di parole chiave, sommario, descrizioni di esperienza e competenze. Non è solo un elenco di consigli, ma una guida strutturata che suggerisce di curare la propria reputazione digitale, valorizzare il personal branding e orientare la propria presenza online verso la visibilità professionale. Sustanzialmente, l’autrice insegna come trasformare il profilo LinkedIn da semplice scorza digitale in biglietto da visita professionale, capace di suscitare curiosità, rispetto e autorevolezza .

Parallelamente alla creazione del profilo, emerge l’importanza di attivare un network proattivo, utilizzando legami che vanno oltre il cerchio stretto delle conoscenze. Legami deboli, costituite da collegamenti indiretti, sono spesso quelli che aprono porte inaspettate, opportunità accattivanti e nuove prospettive. Nerattini spiega che interagire – consigliando, commentando, condividendo contenuti originali – non è solo attività social, ma strategia di “LinkedIn Karma”. Nel momento in cui si produce contenuto di valore per gli altri, si crea un effetto attrattivo che respinge la logica dell’invio massivo di curriculum senza strategia.

Nel corso della lettura emerge anche la capacità dell’autrice di motivare, quasi in modo empatico. L’intera narrazione sembra uno scambio diretto, un dialogo che accompagna il lettore con delicatezza nei propri dubbi e paure: la storia non è rigida, ma umana. I principi di selezione delle opportunità, di utilizzo dei job alert, della ricerca di lavoro profilata e differenziata tra annunci visibili e ricerche informali vengono accompagnati da un tono che solleva, che dà fiducia e che stimola all’azione concreta .

Anche le recensioni confermano il valore concreto dell’opera, definita utile sia a chi si trovi per la prima volta in cerca di lavoro, sia a chi stia già lavorando ma stia valutando un cambiamento. Voce autorevole nell’ambito del Career Coaching, Pamela Nerattini declina in modo intelligente la sua expertise di Formatore LinkedIn in strumenti chiari, tagliati su chi vive momenti di trasformazione professionale.

Infine, il testo funziona davvero come percorso di rinascita, proteggendo il lettore da strategie superficiali o da sofisticate manipolazioni dell’algoritmo LinkedIn. Con una scrittura diretta e mai moralistica, l’autrice trasforma una piattaforma professionale in uno strumento per ridefinire sé stessi, per disegnare un futuro coerente con i propri valori e obiettivi. In breve, “LinkedIn per chi cerca un (nuovo) lavoro.” non è solo un manuale, ma un compagno fidato per affiancare chi cerca risposte reali e positive nel proprio percorso professionale.

Il libro potete trovarlo qui.


Il libro di Alberto Salamone si apre con un’immagine familiare e potente: la valigia pronta, l’appartamento lasciato, una famiglia – moglie e due figli – che si prepara a cambiare vita. Da qui inizia un diario autentico e intimo, in bilico tra emozioni, aspirazioni e concrete difficoltà, reso ancor più vivo dalla voce personale dell’autore, che non si limita a narrare un trasferimento, ma impasta le sue parole di emozioni, incertezze e speranze legate alla sfida di trasferirsi negli Stati Uniti. L’esperienza di Salamone non è solo quella di un manager che affronta responsabilità professionali in ambito aziendale, ma di un uomo che scopre come gli equilibri familiari, logistici e culturali vengano messi alla prova quando il “normale” lascia spazio all’ignoto.

La scrittura, fluida e sincera, riflette il ritmo di una quotidianità che cambia – la ricerca di una carta di credito, la scelta tra centinaia di cereali al supermercato, la scoperta della burocrazia locale –, spostando l’attenzione dai livelli alti della carriera ai dettagli che definiscono l’esperienza dell’expat. Questi momenti, raccontati con leggerezza e ironia, rappresentano i passaggi più autentici del volume: è proprio nella normalità che si rivela il contrasto tra due mondi, due culture e due modi di vivere.

L’aspetto professionale non è meno approfondito. Salamone analizza le differenze tra stile di leadership italiano e quello americano, mettendo in luce come, negli Stati Uniti, il lavoro sia governato da una dimensione meritocratica, trasparente, pragmatica e orientata ai risultati. Allo stesso tempo, descrive i rischi legati all’isolamento, alla pressione continua e alle aspettative, sottolineando come il successo professionale richieda non solo competenze, ma adattabilità, intelligenza culturale e capacità di ascolto. Lo scambio tra approccio italiano e realtà americana viene sostenuto anche da riferimenti alla psicologia culturale, utili per contestualizzare scelte, usanze e standard lavorativi.

Un altro tema molto presente nel libro è quello delle relazioni familiari. Salamone dedica attenzione alla centralità del partner nel percorso di espatrio, sottolineando quanto sia importante che la famiglia condivida la sfida, altrimenti il lavoro rischia di perdere equilibrio. I figli, le incomprensioni linguistiche, le abitudini che cambiano: tutto questo entra nel racconto come elemento di tensione e crescita, un retroterra emotivo imprescindibile per raccontare un rinnovamento vero .

Il tono generale è equilibrato tra introspezione e pragmatismo: l’autore non livella la complessità sotto la bandiera di un sogno americano idilliaco, ma lascia emergere le ombre, i disagi e la nostalgia. Alcuni passaggi, come la ricerca di un servizio sanitario adeguato o le barriere organizzative, vengono trattati con estrema concretezza, a testimonianza della serietà con cui Salamone affronta la propria scelta di vita.

Chi si riconoscerà in questa narrazione? Principalmente chi ha vissuto – o intende vivere – l’esperienza dell’“expat”: manager, professionisti, famiglie che valutano una trasferimento internazionale. Ma la narrazione contiene riflessioni valide per tutti, soprattutto chi vuole comprendere meglio come si costruisca una nuova identità personale e culturale lontano dalle proprie radici. È un libro utile, sì, ma soprattutto empatico, capace di creare una connessione reale tra autore e lettore.

In conclusione, Un manager italiano in America non è un manuale per trasferirsi, né un racconto romanzato di successo: è un diario emozionale e concreto, capace di offrire indicazioni utili, ironia e autointerpretazione nei momenti difficili. È un racconto autentico che accompagna il lettore non solo nella logica del cambiamento professionale, ma nella complessità della vita che si fa nuova. Per chi desidera capire il vero costo e valore di un trasferimento, questo libro è un compagno sincero e capace di tenere per mano.

Il libro potete trovarlo qui.


La vita nascosta del cervello.

Anno: 2013

Autore: Alberto Oliverio

Casa editrice: Giunti

“La vita nascosta del cervello” si apre con un’affermazione che scuote le nostre certezze: gran parte di ciò che pensiamo e decidiamo avviene al di fuori della coscienza, in un mondo interiore oscuro ma vitale. Alberto Oliverio, professore emerito di psicobiologia alla Sapienza di Roma e figura di riferimento per le neuroscienze in Italia, accompagna il lettore in un viaggio affascinante tra i processi inconsci che governano funzioni essenziali come memoria, emozioni, desideri, creatività e decisioni.

Diviso in otto capitoli – che toccano l’identità dell’inconscio, l’emergere della mente, il lato oscuro delle decisioni, i meccanismi gratificatori e i processi creativi – il libro offre una panoramica divulgativa ma rigorosa. La prosa di Oliverio è fluida e ben calibrata, capace di bilanciare semplicità espositiva e rigore scientifico. Questa qualità è sottolineata nelle recensioni di lettori che apprezzano l’accessibilità del testo, pur riconoscendone la densità tecnica in alcuni passaggi .

Tra i contenuti più stimolanti emerge il ruolo della memoria implicita: non si tratta solo di ricordi consci, ma di tracce sottili che plasmano comportamenti senza che ce ne accorgiamo. Oliverio spiega con precisione come il cervello infantile accumuli esperienze che influenzano i nostri comportamenti adulti, spesso senza che noi ne siamo consapevoli. Allo stesso modo, si esplora la creatività come risultato di operazioni inconsce, una danza segreta tra offline cerebrale e azioni consapevoli.

Un capitolo particolarmente toccante è dedicato alle emozioni, esplorate come forze profonde che guidano i nostri pensieri e azioni più di quanto immaginiamo. Qui Oliverio ricorre anche ai neuroni-specchio, evidenziandone la funzione di ponte empatico tra attore e osservatore.

Il fulcro attorno a cui ruota il libro è lo svelamento delle trappole cognitive invisibili: decisioni già prese prima che ne siamo consapevoli, impulsi inconsci che guidano le scelte, sogni che rivelano orizzonti emotivi. Oliverio racconta perfino degli esperimenti di Libet che mostrano come la decisione arrivi prima della consapevolezza, mettendo in discussione l’idea di libero arbitrio .

Nonostante l’approccio divulgativo, vengono affrontate questioni tecniche avanzate come l’integrazione tra inconscio freudiano e inconscio cognitivo. Oliverio invita a superare la dicotomia tra mente e psiche, riconoscendo che molti processi mentali avvengono senza che ce ne rendiamo conto .

Qualcuno potrebbe trovare il livello tecnico e specialistico un ostacolo. È vero: alcune sezioni, soprattutto nella prima parte, richiedono concentrazione. Ma è proprio questo mix di rigore e divulgazione a conferire al testo valore doppio: non si tratta di lezioni ipertrofiche, ma di capitoli pensati per guidare la lettura, stimolare la curiosità e aprire porte verso un cervello che resta largamente inesplorato .

Globalmente, il libro dimostra una preziosa integrazione di disciplina: la psicobiologia si fonde con filosofia della mente, scienze cognitive, neuroscienze, evocando autori come Bateson e Piaget. Oliverio non si limita a descrivere fenomeni cerebrali, ma incoraggia il lettore a porre domande e a guardare dentro di sé con consapevolezza più ampia.

In conclusione, “La vita nascosta del cervello” è un’opera formativa e stimolante, che riesce a intrecciare rigore scientifico e narrazione accessibile. Consigliata a chi vuole comprendere meglio i meccanismi della mente per migliorare la propria vita quotidiana, anche se richiede buona concentrazione. Oliverio offre strumenti intellettuali per prendere decisioni più consapevoli, riflettere sull’esperienza e apprezzare la complessità della nostra mente. Un libro da tenere sul comodino, da aprire a capitoli random e da rileggere, perché il cervello ha davvero molte vite invisibili da scoprire.

Il libro potete trovarlo qui.


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