Qui di seguito troverete alcune letture che mi sono piaciute o mi hanno particolarmente ispirato* e che voglio condividere con te che stai leggendo. Il progetto 30 giorni 1 libro nasce dal desiderio di dedicare quotidianamente il giusto tempo ad aprire la mente ad altre idee, ad altri autori, ad altre prospettive, una condizione indispensabile per chi vuole rimanere al passo con i tempi. Se pensi di non avere tempo, rifletti sul fatto che basta leggere 20 pagine al giorno, significa un investimento di circa 30 minuti, e alla fine di un anno avrai letto 7300 pagine che corrispondono a circa 12 libri di 350 pagine circa. 30 giorni 1 libro è un progetto a cui puoi partecipare anche tu. Condividi sui social la foto della copertina e una piccola recensione concludendo con #30giorni1libro. Diffondiamo la cultura del sapere, ne beneficeremo tutti.

*Nota: non percepisco denaro per la segnalazione di questi testi e la recensione pubblicata è frutto della mia personale opinione.

Fattore 1%. Piccole abitudini per grandi risultati.

Anno: 2017

Autore: Luca Mazzucchelli

Casa editrice: Giunti

Una guida pratica per il miglioramento personale attraverso l’adozione di piccole abitudini quotidiane. Psicologo e psicoterapeuta nonché voce nota della divulgazione scientifica in Italia, Mazzucchelli trae spunto dalla sua esperienza con il coaching e ambiti digitali per offrire una metodologia incisiva e accessibile a tutti, basata sull’idea che ogni cambiamento significativo nasce da incrementi minimi e costanti, persino di un solo punto percentuale al giorno.

Il cuore del libro consiste nella costruzione di un percorso che parte dalla presa di consapevolezza: capire che siamo la somma delle nostre abitudini e che cambiare è possibile solo attraverso gesti quotidiani e sostenibili. Mazzucchelli richiama l’attenzione su una distinzione fondamentale: la motivazione, per quanto potente, ha una durata limitata, per questo è più efficace compensarla con micro-azioni ripetute ogni giorno, trasformandole in automatismi quotidiani. L’intento è scegliere abitudini realistiche, coerenti con i nostri valori e in linea con l’identità che vogliamo costruire.

Il libro è suddiviso in tre parti: i prerequisiti, dedicati all’impostazione del mindset adatto al cambiamento; i fondamentali, che illustrano come inserire le abitudini nella routine; e i complementari, pensati per chi vuole approfondire o rafforzare il proprio percorso. Questa struttura aiuta il lettore a avanzare progressivamente, senza sentirsi travolto, adottando strumenti pratici quali protocolli di intervento, esercizi giornalieri e un diario del cambiamento.

Mazzucchelli arricchisce il testo di esempi concreti, autobiografici e tratti dalla sua attività di coaching. La narrazione risultante è personale, scorrevole e diretta, spesso accompagnata da riferimenti scientificiche conferiscono credibilità senza appesantire. Il tono è colloquiale ma non superficiale, poiché ogni suggerimento è supportato da una base teorica e da strumenti operativi che possono essere implementati subito e verificati nel tempo.

La filosofia sottesa al libro assume il valore di una spinta gentile in cui non serve puntare tutto su cambiamenti radicali ma intensificare l’azione quotidiana di un solo punto percentuale, accumulando benefici esponenziali nel tempo. È un approccio potente, perché riduce la resistenza al cambiamento e ridimensiona il fallimento, visto non come un crollo totale, ma come una deviazione temporanea da correggere con gentilezza.

Un punto di forza emerge nella pratica quotidiana. Ogni lettore, fin dalle prime pagine, può individuare un’abitudine da cambiare o introdurre, misurare i propri progressi e monitorare l’esito. Non si tratta quindi di buoni propositi, ma di micro-obiettivi verificabili. Il coaching personale si trasforma in azione concreta, grazie a protocolli chiari e strutturati. Questo approccio è stato apprezzato anche da terapeutici e coach, che lo giudicano innovativo e ben congegnato.

Il pregio maggiore del testo è l’equilibrio tra leggerezza e rigore. Non siamo di fronte a un trattato impegnativo ma a un manuale attuabile anche da chi ha ritmi frenetici o poca esperienza nel self-help. Il linguaggio è fluido, le riflessioni efficaci e stimolanti, il layout studiato per guidare la concentrazione. 

Un libro brillante, utile e ben strutturato, che restituisce la quotidianità nelle mani del lettore. Conoscerci, scegliere un’abitudine, attivarla e osservarla, è questo il percorso che Mazzucchelli propone, una sfida praticabile da chiunque e ad alto tasso di cambiamento personale. Un’opera ideale per chi vuole partire da piccoli passi per costruire risultati duraturi, senza illusioni ma con consapevolezza e metodo.

Il libro potete trovarlo qui.


Muoversi in azienda. Competenze e atteggiamenti adeguati nel mondo delle organizzazioni.

Anno: 2017

Autore: Guido Castello

Casa editrice: FrancoAngeli

Nel ricco panorama dei manuali sul comportamento organizzativo, “Muoversi in azienda” di Guido Castello si distingue come una guida concreta e diretta rivolta soprattutto a chi si affaccia per la prima volta alla realtà aziendale. In poco più di centododici pagine, l’autore – manager con lunga esperienza sul campo – riesce a condensare un patrimonio di consigli pratici, riflessioni e approfondimenti, pensati per aiutare neoassunti, giovani professionisti e chi sente di non “muoversi” ancora in modo fluido all’interno dei cosiddetti formicai aziendali, a sviluppare nuove competenze organizzative.

Castello descrive l’azienda come un organismo complesso, fatto non solo di business, regole e processi, ma di relazioni umane, convenzioni implicite e valori non scritti che influenzano ogni singola azione. Capita così che atteggiamenti considerati virtuosi in un contesto risultino inappropriati in un altro. Le “regole” del contesto organizzativo sono spesso silenziose, e solo chi le osserva con attenzione può riconoscerle e adeguarvisi senza rischiare di apparire fuori luogo.

L’autore non si limita a delineare le dinamiche relazionali interne, ma spiega come competenze organizzative e comportamenti, se privi della lente della cultura aziendale, rischino di rimanere inutili. Chi entra in azienda con un background tecnico, una qualifica o un titolo deve imparare a tradurre quel bagaglio in un linguaggio efficace, integrandolo con sensibilità, apertura e capacità di osservazione. In questo senso, Castello dedica ampio spazio all’atteggiamento più che alla tecnica: disponibilità, capacità di ascolto, pragmatismo, spirito di gruppo – aspetti che fanno la differenza sul lungo periodo e che spesso sfuggono ai curricula meglio scritti.

Ciò che conferisce forza alla prefazione firmata da Mauro Califano, manager delle Risorse Umane e curatore della Grimaldi Group, è proprio questa prospettiva “dal basso”: si valorizzano le relazioni autentiche, si chiede consapevolezza delle dinamiche sotterranee e si stimola l’investimento su di sé come leva di crescita professionale. L’azienda viene vista come un riflesso delle persone che la abitano: esistono consuetudini quotidiane, rituali informali, ruoli non dichiarati e aspettative non scritte che chiunque voglia “muoversi” bene deve conoscere e saper maneggiare.

Il linguaggio utilizzato da Castello è accessibile, privo di tecnicismi accademici, eppure ricco di esempi reali. Emergono così storie, aneddoti, osservazioni sul campo: ci si ritrova a pensare a colleghi reali, a situazioni vissute, a momenti in cui si è percepito di non appartenere a quel tessuto. Leggendo il libro, si ha la sensazione di dialogare con un mentore che non giudica, ma condividendo esperienze concrete invita a una riflessione autentica su sé, sugli altri e sull’ambiente in cui si opera.

Tra le pagine si coglie anche un invito alla consapevolezza continua: cosa succede dopo i primi mesi in azienda? Chi resta coinvolto a lungo può sentirsi disorientato, fuori sincronismo rispetto all’evoluzione dei colleghi, oppure spinto a interrogarsi su strade diverse. In questi casi, l’autore suggerisce non un radicale cambio di direzione, ma un ricalibraggio delle proprie competenze organizzative e comportamenti alla luce del contesto, una lettura costante della cultura aziendale intesa come lente interpretativa dei segnali quotidiani.

Il limite principale del volume risiede forse nella sua sintesi estrema: per contenere concetti così densi in circa cento pagine, alcuni temi – come la gestione del conflitto, la negoziazione interna o il passaggio da collaboratore a responsabile – restano accennati. Chi cerca un trattato organizzativo completo potrà trovarlo incompleto; tuttavia, proprio l’essenzialità è parte del valore: “Muoversi in azienda” non vuole fornire un’enciclopedia delle Risorse Umane, ma offrire chiavi di senso semplici, concrete e spendibili immediatamente.

In conclusione, “Muoversi in azienda” è un’ottima mappa per orientarsi nel complesso ecosistema organizzativo, pensata per chi sta muovendo i primi passi, ma utile anche a chi vuole rinfrescare il proprio sguardo sui comportamenti che contano. Consigliato per la sua concretezza, umanità e capacità di stimolare una continua curiosità. Agli occhi di chi studia o lavora nel campo della formazione, del coaching o delle Risorse Umane, Castello offre uno spunto efficace: non basta avere competenze, è cruciale saperle rendere significative nel proprio ambiente di lavoro.

Il libro potete trovarlo qui.


Leadership in un futuro che emerge. Da ego-sistema a eco-sistema: nuove economie e nuove società.

Anno: 2017

Autore: Otto Scharmer, Katrin Kaufer

Casa editrice: FrancoAngeli

Visione cambiamento è la parola chiave che attraversa le pagine di Leadership in un futuro che emerge, un testo che non solo invita a ripensare la leadership, ma fornisce un paradigma – la Teoria U – per trasformare l’agire individuale, collettivo e organizzativo.

Il merito di Scharmer (docente al MIT) e Kaufer è duplice: da un lato, denunciano le disconnessioni del nostro tempo – collassi finanziari, crisi ambientale, disuguaglianze sociali – mostrando come le logiche “ego‑sistemiche” siano responsabili di “risultati che nessuno vuole” sia a livello sociale, sia aziendale. Dall’altro, propongono una via concreta: il passaggio verso un “eco‑sistema” che pone al centro il bene comune, l’inclusione e una consapevolezza evoluta.

Il cuore del libro è la Teoria U – un arco di cambiamento interiore e collettivo elaborato da Scharmer – che guida chi legge attraverso una discesa, un punto di “presencing” e una risalita verso l’adozione di soluzioni nuove, prototipate e poi incarnate nel mondo reale. Questa struttura non è astratta: si articola in otto fasi, simboleggiate da un’iceberg – sintomi, disconnessioni sistemiche, modelli mentali, sorgenti – e altrettante leve di trasformazione – mind‑set, heart‑set, will‑set.

La narrazione è ricca di esempi reali provenienti da aziende, comunità e iniziative in vari contesti, che mostra la Teoria U non come un’utopia, ma come una via applicabile per generare innovazione sociale, leadership responsiva e pratiche collaborative.

Tra i temi centrali emergono:

  • Ascolto generativo: andare oltre l’ascolto passivo o emotivo, fino a percepire “il futuro che sta emergendo”.
  • Presencing: combinazione tra presence e sensing che prepara al cambiamento interiore prima che organizzativo.
  • Leadership eco‑sistemica: superamento del paradigma individualista verso un approccio collettivo, inclusivo e interdipendente.

Il testo dedica spazio anche alla riflessione critica: “Perché continuiamo a generare risultati indesiderati?” – si interrogano gli autori. Le risposte non sono enunciazioni teoriche, ma azioni tracciate nel processo della Teoria U: lasciar andare le vecchie logiche, aprire mente, cuore e volontà, prototipare soluzioni in dialogo con il contesto, metterle in pratica e farsene guida incarnata.

Chi ha letto il libro – manager, formatori, leader – loda la sua capacità di ispirare un cambio di mindset. Un lettore italiano lo definisce “occasione per allenare pensiero critico… ripensare lavoro, stato ed economia”. In molte recensioni si sottolinea l’importanza di avviare riflessioni personali e collettive più che trovare risposte già confezionate .

Punti di forza:

  1. Approccio sistemico e integrato, capace di combinare filosofia, spiritualità, economia e leadership
  2. Metodo strutturato (Teoria U), sequenziale e praticabile, utile in workshop, team e comunità.
  3. Esempi concreti che dimostrano l’efficacia in contesti reali.
  4. Visione innovativa orientata al paradigma eco‑sistemico, denso di urgenza e attualità .

Criticità:

  1. Densità contenutistica: non è una lettura leggera; richiede tempo, interlocuzione e pratica
  2. Traduzione italiana migliorabile secondo alcune recensioni.
  3. Pochi casi italiani esplicitati, anche se si possono generalizzare senza fatica.

Leadership in un futuro che emerge è una pietra miliare per chi cerca un nuovo paradigma di leadership: va oltre le forme tradizionali, puntando alla creazione di sistemi umani, partecipativi e sostenibili. È un testo che accende domande forti (“Perché continuare a riprodurre guasti?”) e propone un percorso trasformativo con passaggi chiari, riflessioni profonde e strumenti operativi come la Teoria U.

Lo consigliamo a manager orientati al cambiamento, coach, formatori, policy maker e chiunque creda nella possibilità di un futuro co‑costruito a livello organizzativo e sociale.

Il libro potete trovarlo qui.


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