
Anno: 2021
Autore: Enrico Cerni, Giuseppe Zollo
Casa editrice: Marsilio
Nel suo saggio intitolato Ulisse, parola di leader, Enrico Cerni, manager esperto nella Corporate University di una multinazionale, insieme a Giuseppe Zollo, docente di ingegneria economico‑gestionale, propone un’originale rilettura dell’Odissea di Omero alla luce delle moderne teorie sulla leadership. L’idea di fondo è chiara sin dalle prime pagine: studiare Ulisse non per osannarlo come figura mitologica, ma per far emergere le qualità che ne fanno un modello di riferimento per chi oggi guida persone, squadre e intere organizzazioni. Dividendo il testo in 24 capitoli – a specchio dei libri che compongono il poema – gli autori costruiscono un dialogo serrato tra narrazione omerica e sfide del management contemporanee.
La potenza di questo approccio risiede nella convinzione che i grandi archetipi del passato contengano ancora lezioni fondamentali. Perché Ulisse è tornato a Itaca? Perché ha rinunciato all’immortalità promessa da Calipso? Perché prediligeva il racconto e l’inganno? Sono tutte domande che trasferiscono un bagaglio di leadership situazionale: Ulisse non agisce con rigida coerenza, ma modula la propria strategia su ogni circostanza. La sua capacità di adattarsi, di raccontare e di esercitare l’astuzia diventa un modello per chi oggi naviga contesti incerti e complessi. Cerni e Zollo invitano a guardare non solo l’eroe, ma anche chi gli sta accanto, perché anch’essi offrono spunti utili per capire come si costruisce un’identità collettiva in aziende o comunità.
Il testo non si limita alla rilettura narrativa. Al termine di ogni capitolo compaiono brevi suggerimenti bibliografici di management, in cui opere di leadership moderna illuminano le stesse tematiche sollevate dall’episodio omerico. Grazie a questa doppia occhiata – filologica ed esistenziale – il lettore non solo riscopre l’Odissea, ma impara come approcciare i cambiamenti, le crisi, i pericoli improvvisi come quelli affrontati dal protagonista. Molti lettori segnalano che fin dall’inizio il libro stimola un percorso personale: osservi Ulisse, ma rischi di scoprire in te parti di quell’eroe, o di riconoscerti, pur in forme meno gloriose, in personaggi secondari come Eumeo, il porcaro, o altri compagni di viaggio. Questo rende la lettura un’esperienza identitaria, un vero “viaggio interiore” oltre che mitico .
Un altro elemento di forza è il bilanciamento tra profondità e accessibilità. Cerni e Zollo parlano di etimologia, contesti greci, costumi antichi con precisione, ma senza scadere nella pedanteria. Il linguaggio resta moderno, fluido e denso, privo di tecnicismi accademici. Non a caso i lettori definiscono il testo “profondo senza essere pedante” e “coinvolgente senza essere cattedratico”. Questa leggerezza apparente facilita un approccio che si presta a molteplici letture: può essere impiegato come manuale di leadership, come guida alla (ri)scoperta del classico o semplicemente come una piacevole raccolta di domande verso sé stessi.
Non mancano alcune critiche, lievi ma presenti. Lo stile “a specchio” tra Odissea e management può risultare ripetitivo, poiché spesso i concetti di adattamento, racconto, resilienza e cultura condivisa tornano con frequenza. Chi cerca un’analisi teorica robusta sul piano organizzativo potrebbe restare deluso. Tuttavia gran parte del valore del testo risiede proprio nella continuità tematica che accompagna il lettore lungo tutto l’arco del poema: non è manuale di leadership all’uso, ma proposta di un mindset ispirato da un grande racconto.
Infine, Ulisse, parola di leader si candida a diventare un prezioso contributo per il management, formatori, coach e docenti, ma anche per chiunque si interroghi su coraggio, strategia, narrazione e senso. Offre motivi per collegare l’azione del management a una missione più ampia, ricordando che guidare significa sapere quando narrare, quando agire, quando ascoltare. Intessuto di storie e di incroci tra passato e presente, il libro ci spinge ad andare oltre la mera “performance” e a vedere la leadership come atto di cultura, consapevolezza e vocazione.