
Anno: 2001
Autore: Edward De Bono
Casa editrice: Rizzoli
Nel suo “Creatività e pensiero laterale”, Edward De Bono traduce in pratica i concetti fondamentali del pensiero laterale, già esposti nel suo celebre saggio teorico, offrendo al lettore non solo riflessioni ma esercizi concreti e applicazioni quotidiane. Questo manuale rappresenta un ponte tra l’astrazione e la dimensione operativa: l’autore, riconosciuto a livello mondiale come il padre del pensiero creativo, invita a prendere consapevolezza che spesso i ragionamenti convenzionali limitano le soluzioni, mentre gli approcci laterali aprono spazi di possibilità fino a quel momento ignorati.
Fin dalle prime pagine emerge con chiarezza il contrasto tra due modalità di pensiero: quello “verticale”, guidato da logica e routine, e quello “laterale”, capace di rompere schemi consolidati per spingere la mente a cogliere vie traverse e associazioni inaspettate. De Bono conferma che per produrre soluzioni innovative bisogna spesso ribaltare presupposti, spezzare legami consolidati e affidarsi alla casualità creativa, accogliendo quei “diversi punti di vista” da cui nascono i veri salti di qualità .
La grande forza del libro risiede nella sua struttura pratica: gli esempi, i piccoli giochi e le tecniche (come inversione, decomposizione del problema, analogie, provocazioni) stimolano il lettore a esercitarsi concretamente. Questi strumenti non restano sul piano teorico, ma diventano strumenti mentali da attrezzare, simili a muscoli da allenare con costanza. Molti lettori apprezzano proprio questo aspetto, segnalando come le spiegazioni in profondità e i riferimenti neurologici rendano il testo adatto sia a chi progetta che alla formazione .
Rileggere alcuni esercizi suggeriti all’inizio (come la trasformazione di forme geometriche o spunti per rompere rigidezze mentali) fa capire come De Bono punti a far riconoscere i propri limiti cognitivi. La genialità del metodo sta proprio nel creare spazi vuoti – mentalmente e temporalmente – dove l’ignoto possa emergere, abbandonando la razionalità per abbracciare la “creazione dello spazio” per la mente.
Se dovessimo individuare un limite, sarebbe l’assenza di approfondimenti sulle implicazioni etiche o sulle dinamiche organizzative che emergono quando il pensiero creativo viene introdotto in una cultura aziendale rigida. Le tensioni tra metodo libero e processi strutturati non vengono esplorate a fondo, ma il testo conserva la sua natura di manuale operativo, più orientato al “come fare” che al “quando resistere”.
In sintesi, “Creatività e pensiero laterale” è un volume che parla a manager, team di innovazione, studenti e formatori interessati a irrigare la propria mentalità con strumenti creativi. Non è un trattato denso, ma un vero e proprio alleato per chi intende coltivare la capacità di pensiero divergente, superare abitudini mentali e progettare soluzioni non convenzionali. È un invito a vedere la creatività come abilità quotidiana e allenamento costante, con esercizi alla portata di tutti e intenzionalità consapevole.