
Anno: 2017
Autore: Davide Scotti
Casa editrice: EPC
Non è un manuale tecnico né una raccolta di nozioni obbligatorie sulla sicurezza sul lavoro, ma un’antologia emozionale e partecipativa di storie, idee e riflessioni firmata da numerosi ambassador del movimento Italia Loves Sicurezza, ideato da Davide Scotti. L’opera, pubblicata da EPC Editore nel dicembre 2018, si propone di trasformare la percezione della sicurezza da un obbligo da adempiere a una scelta consapevole da condividere in azienda, in famiglia e nella società.
La prima forza del libro è la sua anima collettiva. Più di quaranta professionisti del settore portano proposte, esperienze dirette e narrazioni d’impatto: brevi racconti capaci di scalfire schemi consolidati sul rischio. Il taglio è volutamente divulgativo e suggestivo, con capitoli che suonano come vere e proprie “talk” – da qui il titolo – pensate per stimolare l’attenzione, emozionare e azionare una riflessione personale e collettiva .
Leggendo “Safety Talks” emerge che il rischio zero non esiste, ma la consapevolezza sì e può fare la differenza. Attraverso le parole dei contributor, si costruisce un percorso in cui parlare di salute e sicurezza significa prima di tutto comprendere, condividere e comunicare: valori rappresentati dalla capacità di tornare a casa ogni sera, la responsabilità che si trasforma in azione e la leadership incarnata nel quotidiano. Sono storie di “tornare a casa”, di coraggio del cambiamento, di esperienze vissute, capaci di rompere lo schema ‘seguo la procedura perché devo’, restituendo profondità umana a una materia spesso vista come burocratica.
Il testo nasce all’interno della collana SafeBooks – curata proprio da Scotti – e fa leva su un concetto preciso: la sicurezza non è una legge, ma un valore da vivere e condividere. Questa visione, oltre a trovare spazio nelle testimonianze, si riflette anche nel progetto editoriale: i diritti d’autore sono destinati a finanziare uno spot video per la diffusione della cultura della sicurezza. Il libro diventa quindi uno strumento di comunicazione partecipata, pensato per manager, Safety Manager, RSPP, RLS, formatori e cittadini che desiderano avvicinarsi a un approccio più empatico e responsabile.
Dal punto di vista stilistico, le pagine scorrono leggere ma lasciano un’impronta emotiva importante. Non è grande saggezza tecnica, ma è consapevolezza autentica: si parla di errori, inciampi, paure, risate e connessioni. Ogni racconto affonda le radici nel vissuto, con suggerimenti pratici, approcci concreti e sollecitazioni alla trasformazione culturale. Un esempio emblematico: il racconto sulla “cura del tornare a casa” – con le sue quattro CO: comprensione, condivisione, comunicazione e costruzione – offre un paradigma di riflessione efficace, capace di generare consapevolezza in chi lo legge .
La scelta di affidare il progetto a voci molteplici dà valore alla diversità di contesti: cantieri, uffici, industria, trasporti, scuole. L’effetto è quello di vedere la sicurezza come “lingua comune” trasversale a ruoli ed esperienze. Non una serie di regole, ma una cultura condivisa e partecipata. Questo messaggio, potente e chiaro, è forse il grande merito del volume.
In sintesi, “Safety Talks” è una lettura che lavora sulla testa e sul cuore. È ideale per chi vuole declinare la sicurezza come valore, non regola, e desidera farlo in modo immediato, responsabile e coinvolgente. Un libro che sa toccare le emozioni, accompagnare la riflessione e indicare che, anche nei temi più concreti, esistono parole e storie capaci di creare nuova cultura.