
Anno: 2018
Autore: Alberto Maestri, Pietro Polsinellie e Joseph Sassoon
Casa editrice: FrancoAngeli
Il testo “Giochi da prendere sul serio” rappresenta una tappa significativa nel panorama italiano sulla gamification, raccogliendo l’esperienza di tre esperti del settore: Alberto Maestri, esperto di content e customer experience; Pietro Polsinelli, game designer attivo nell’applicazione di meccaniche ludiche; Joseph Sassoon, professionista del branded entertainment. Con un approccio multidisciplinare che abbraccia comunicazione, psicologia, storytelling e game design, il volume si rivolge a manager, formatori, designer e consulenti che vogliono progettare esperienze connesse a obiettivi strategici, senza scadere in semplici meccanismi superficiali.
Tra le pagine si respira un’aria di pragmatismo informato e creatività: gli autori sottolineano che la gamification non è un intrattenimento estemporaneo, ma una metodologia strutturata capace di veicolare trasformazioni misurabili. Non è un gioco fine a sé stesso, ma un modo per integrare obiettivi organizzativi e bisogni emotivi dei fruitori, offrendo esperienze che coinvolgono senza svuotarsi. L’idea non è introdurre badge e classifiche a caso, bensì costruire narrazioni che risuonano, obiettivi che contano e dinamiche che motivano in modo autentico .
Le pagine del libro accompagnano il lettore attraverso concetti fondamentali del game design: le meccaniche, le dinamiche, l’esperienza utente, il valore dell’autonomia, della competenza e della motivazione significativa. Viene enfatizzata la dimensione narrativa come ponte tra esperienza e senso, richiamando il potere dello storytelling per creare immersione e identificazione. Il testo richiama principi già esplorati da studiosi come Deterding, che evidenzia tre pilastri irrinunciabili per una gamification efficace: meaning, mastery e autonomy.
Chiunque affronti progetti di gamification sa quanto sia facile incappare in soluzioni prefabbricate e dunque inefficaci nel medio termine. Il merito del libro risiede nel riportare l’attenzione su tre elementi chiave: la ricerca del senso autentico, la qualità del design e la coerenza tra narrazione e obiettivi. Gli autori non esitano a citare casi italiani e internazionali, esemplificando con esperienze reali e utili. Ne emerge un quadro concreto, non teorico: progetti costruiti intorno a valori condivisi, tracciamento partecipativo e motivazione intrinseca.
“La Gamification è una cosa seria”, ripetono gli autori, e il volume appare calibrato per offrire strumenti operativi (framework, domande guida, mappe concettuali) senza cadere nella superficialità. Il testo è compatto – circa 124 pagine – ma denso di contenuti. La nuova edizione introduce aggiornamenti, approfondimenti e nuove case history, mantenendo lo spirito di guida agile ma efficace.
Chi si avvicina per la prima volta alla gamification troverà questo volume accessibile ma robusto: il linguaggio è tecnico quando serve, ma mai ostico, e la struttura agevola la lettura fluida. Allo stesso tempo, chi ha già esperienza nel game design o nell’employee engagement potrà trarre stimoli e riflessioni, dato l’aggiornamento continuo di esempi e lo sguardo prospettico sulle evoluzioni future della gamification.
Va tuttavia riconosciuto che l’impostazione pratica, prediligendo casi e framework, lascia fuori un’analisi profonda sulle implicazioni etiche e sui limiti della ludicizzazione. Chi teme deriva verso micromanagement o manipolazione dei comportamenti potrebbe rimanere a metà tra la prospettiva entusiasta e la riflessione critica. Sebbene il testo accenni all’importanza di rispetto e significato, non sviluppa un capitolo dedicato sulle conseguenze negative, un tema sempre più dibattuto a livello accademico .
In conclusione, “Giochi da prendere sul serio” riesce a farsi spazio come manuale pratico e ispirazionale per chi intende applicare la gamification con consapevolezza. É un invito concreto, una mappa agile e un appello alla responsabilità progettuale; un’opera ideale per chi vuole trasformare obiettivi organizzativi in esperienze coinvolgenti, capaci di generare impatto e sostenibilità nel tempo.