Di organizzazioni Teal se ne sente sempre più parlare. Possiamo definirle organizzazioni a responsabilità diffusa oppure organizzazioni senza vertice, chiamatela come volete ma la questione resta: la modifica delle vecchia organizzazione tutta vertice e cariche altisonanti, parcheggi privilegiati, ossequi e sedie foderate in pelle umana sta iniziando a scricchiolare. Le richieste di cambiamento arrivano come sempre dal basso e fanno tremare i polsi al manager legato alla vecchia figura del controllore di esseri umani. Vi sono però alcune organizzazioni che hanno dimostrato che cambiare si può e non è poi così traumatico. A Udine il CEO e founder di una software house ha deciso di proporre ai propri collaboratori un cambiamento radicale: no agli appellativi e alla concentrazione di responsabilità (cadrà anche l’uso dell’acronimo CEO), sì agli obietti e al lavoro a progetto. Per #CoseDellAltroManager ho intervistato Andrea Virgilio, ancora per un po’ CEO di Heply srl.

Andrea Virgilio nasce a Udine il 14 luglio 1988. Nel 2008 ottiene il diploma superiore in informatica addentrandosi nel mondo del lavoro nello stesso anno. All’età di 21 anni, nel 2009, Andrea apre la sua prima società, Digitlife. La società acquisisce quattro dipendenti nel corso di 5 anni; nonostante questo, Andrea decide di cambiare strada. Nel 2018 veste i panni di responsabile di reparto digitale all’interno di un’agenzia di comunicazione udinese. Nel corso dello stesso anno, Virgilio si trova dinnanzi ad una nuova consapevolezza, percependo la necessità di indirizzarsi verso uno scopo professionale differente. In seguito ad un momento di pausa dedicato all’introspezione e alla riflessione, nel 2019 diventa CEO e Chief Happiness Officer di Heply, software factory ubicata a Udine. L’azienda nasce 17 gennaio 2019, supportata della fiducia di Timenet, storica impresa di telecomunicazioni. La mission di Andrea in veste di CEO è quella di proporre un approccio differente volto alla trasformazione del digitale; mentre quella in veste di CHO è di far collimare felicità e professionalità in un’unica realtà affinché le persone siano soddisfatte di chi sono sul lavoro, e non solo di cosa fanno. Nel 2020, l’azienda conta più di 20 collaboratori nonostante le difficoltà causate dalla pandemia covid-19. Andrea decide nel 2021 di allargare la ricerca della felicità e del benessere organizzativo non solo per la propria realtà ma anche per quelle esterne all’organizzazione da egli presidiata; intraprendendo così un percorso di Happiness Coach per enti formativi, scuole, istituti, aziende, e liberi professionisti. Nel 2022, Heply conta più di 30 collaboratori.
Piero Vigutto
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