
Attribuzione di ruolo: lo ha detto il capo quindi è vero. Avere un ruolo di qualunque tipo comporta l’attribuzione di una certa autorità che si riferisce non solo a quello che viene fatto ma anche a ciò che viene detto. Le azioni e le parole di un leader informale (senza incarichi formali ma percepito come tale) o formale (con incarichi formali, un capoufficio, team leader, eccetera) vengono automaticamente prese come vere ma solo quando ci limitiamo a non pensare ovvero quando l’organizzazione incoraggia quello che André Spicer e Mats Alvesson nel loro libro chiamano “stupidità funzionale”.
Bias di conferma: un interessante meccanismo del nostro cervello che cerca nelle parole degli altri ciò che alimenta i nostri punti di vista già esistenti. Pensiamo che Tizio sia un incapace? Cercheremo nelle parole degli altri la conferma di quello che pensiamo. Riteniamo che il #coronavirus sia stato creato in laboratorio? Ecco il video di Leonardo che ci offre le prove che cercavamo con tanto di associazione nominativa con il grande scienziato rinascimentale.
Bias di proiezione: ci fa compiere un altro errore grossolano che è quello di credere che la maggior parte delle persone la pensi come noi. Tizio è uno scansafatiche, lo sanno tutti. Allo stesso modo, è chiaro a chiunque che il #coronavirus è stato creato in laboratorio.
Di bias ed euristiche ce ne sono davvero tanti ed è quindi facile pensare che il nostro cervello venga colto in fallo durante il ragionamento proprio perché sono insiti nel nostro sistema. Conoscerli è il primo passo per evitarli. Seguire i punti da 1 a 4 che ho elencato prima è l’unico modo per evitare distorsioni informative che peggiorano la situazione. Riassumo in positivo il percorso da compiere:
Se comunque continuano a persistere dei dubbi, tutti i meccanismi mentali che soggiacciono a ragionamenti scorretti li trovate qui.
Piero Vigutto
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