Qual è il vero valore della formazione in azienda? Perché dovrei investire nelle competenze del mio personale? Qui di seguito alcune considerazioni
La seconda decade del terzo millennio ha aperto le porte ad alcune considerazioni importanti in merito agli investimenti che le aziende devono fare per evitare l’obsolescenza delle competenze del personale, costringendo le stesse imprese ed i players che si occupano di fornire contenuti a ripensare all’offerta formativa e alle modalità di erogazione. Questo nuovo atteggiamento non è solo dovuto agli effetti dellacrisi che ha portato le aziende a ridurre i budget dedicati, ma anche a quello derivante da fenomeni sociali specifici. Ma andiamo per gradi.
Il primo cambiamento viene indotto da un moto endogeno all’organizzazione. Alcune hanno diminuito gli investimenti in formazione, altre si sono avvalse degli accantonamenti dei fondi interprofessionali. Una scelta, quest’ultima, che ha innescato la proliferazione di strutture, più o meno serie, che si occupano di offrire una serie di servizi correlati. La spinta verso uno strumento di finanziamento, e quindi verso strutture non ordinarie di progettazione, oltre ad avere motivazioni di tipo economico, pone le sue basi soprattutto nella specificità dell’offerta. Utilizzando forme di finanziamento alternativo l’impresa struttura e finanzia piani ad hoc dedicati a rispondere precisamente alle esigenze interne. Se poi la progettazione e l’organizzazione del piano formativo viene svolta in house, il risparmio di risorse diventa notevole.
Il secondo moto è duplice ed è di tipo esogeno. È la nuova conformazione sociale a richiedere un mutamento di scenario, nella veste delle istituzioni da una parte e di semplici cittadini dall’altra.
Le prime premono sui confini dell’organizzazione per un cambiamento nell’approccio alla formazione, cercando di piegare le strutture economiche verso una risposta efficace alla crisi economica.
I secondi reclamano strumenti alternativi per diventare appetitosi candidati al fine di rispondere a quelle che sono le esigenze di una società in movimento. I non occupati, ma anche gli occupati, hanno cominciato a comprendere che non esistono più sicurezze e per avere migliori chances di collocazione o ricollocazione, devono per forza agire proattivamente attivando in autonomia canali idonei per l’adeguamento delle competenze. Anche in questo caso l’idoneità del canale passa attraverso la specificità dell’azione formativa e non attraverso la genericità.
Per rispondere adeguatamente a questo tipo di spinte viene chiamato in causa chiunque detenga un expertise ed intenda trasmetterlo. Non parlo solamente delle scuole o delle strutture ordinarie di formazione ma anche di esperti, formatori e consulenti. Dobbiamo fare i conti con le mutazioni sociali cercando di rispondervi in maniera ottimale.
Tutti gli organismi che erogano contenuti, siano essi interni o esterni all’impresa, si devono adattare alle caratteristiche di un uditorio che del mercato è solo portavoce. Infatti è il cliente stesso a richiedere standard qualitativi alti che non possono essere raggiunti se non attraverso la competenza derivante dalla conoscenza.
La tua opinione ci interessa. Ora puoi commentare l’articolo direttamente su questo blog o suggerirci gli argomenti che vuoi approfondire!
Se questo articolo ti è piaciuto allora vorrai leggere anche:
Sicurezza e percezione del rischio