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Blockchain nella gestione del personale

Blockchain, la tecnologia informatica che fino a poco tempo fa era legata alla gestione delle criptovalute ora si rivela efficace anche nella gestione del personale in azienda. Ad osservare bene questo tipo di strumento si nota come non siamo per nulla distanti dal concetto di relazione tra pari o peer to peer (P2P), quel tipo di relazione che si sviluppa nei gruppi di colleghi in cui la comunicazione orizzontale la fa da padrona.

Ma andiamo per gradi. Le relazioni P2P o tra pari sono alla base di ogni tessuto sociale che vede la condizione paritetica non come un limite ma come uno strumento di gestione del gruppo. In pratica i membri dei gruppi si auto correggono attraverso il reciproco controllo che mostra alcuni interessanti aspetti:

  1. Ogni membro del gruppo viene responsabilizzato riguardo alle proprie e alle altrui azioni. In pratica se noto che un membro agisce in violazione di una regola posso farglielo notare e questa forza viene data sia dall’accettazione del richiamo da parte del pari che ha violato le regole, sia dal gruppo che offre supporto nella loro applicazione;
  2. Si perdono gli estremi della valutazione. Il rischio maggiore nella gestione dei processi di valutazione di un’azione risiede nell’univocità della valutazione stessa. Se io dipendente ricevo una valutazione dal mio diretto superiore questa, se non viene ben gestita e motivata, rischia di essere considerata una ripicca con gravi ripercussioni sul clima e sui rapporti interni. Nella gestione delle relazione P2P questo non avviene perché la valutazione non è mai univoca e non è mai segreta. Ogni blocco risponde al gruppo per quello che fa in maniera trasparente. Nulla rimane nascosto, tutto è sotto gli occhi di tutti e questo elimina ogni valutazione eccessivamente fuori scala (sia negative che positive) a vantaggio di una valutazione coerente, commisurata e corretta;
  3. Il concetto su cui si basa l’applicazione del Blockchain è la fiducia: ogni passaggio di informazioni è immediatamente verificabile dagli altri membri del sistema e questo impedisce comportamenti da outsider. Dagli altri membri vi è in ogni momento la possibilità di monitorare il comportamento di tutti con positive ripercussioni sulla qualità della comunicazione interna e quindi sul passaggio di informazioni;
  4. A beneficiare del Blockchain vi è in primo luogo il livello manageriale dell’organizzazione che può delegare il controllo di una parte delle attività con notevole risparmio di tempo e di costi poiché garantisce ad ognuno di certificare autonomamente le proprie azioni;

Col l’applicazione del sistema Blockchain le decisioni diverrebbero trasparenti grazie ad un registro decentralizzato dell’attività, la comunicazione non avrebbe frizioni, la regolamentazione diverrebbe più semplice e veloce, non ci sarebbero zone grige, né “giardinetti” e neppure momenti in cui la responsabilità viene scaricata a danno di terzi. Insomma un gruppo produttivo che sembra uscito dalle pagine di un romanzo di fantascienza ma che di fantascientifico non ha nulla se non la maturità. Infatti per avere tutto questo i membri del gruppo devono possedere alcune importanti caratteristiche:

  • Essere socialmente maturi;
  • Accettare il controllo dei pari;
  • Accettare una comunicazione trasparente;
  • Rinunciare a qualunque velleità di comando diretto;

Il Blockchain risparmia quindi molti costi sociali perché risolve l’annoso problema della certezza del rapporto di scambio. Ad intervenire in fase di controllo è la fiducia basata sull’impossibilità di cambiare le azioni o di cambiarle ma con l’approvazione di tutta la rete.

Una interessante concetto dalla forte implicazione all’interno dei gruppi di lavoro e che in azienda troverebbe sicuramente terreno florido su cui crescere, ma solamente nel caso in cui il substrato fosse consapevole delle implicazioni e ci fosse il contesto giusto.

Quando si parla di fiducia e responsabilità è facile additare solo una parte dell’azienda, generalmente i cattivi di turno sono sempre i dirigenti ma non è così. Non si pensi solamente al management che non accetta la perdita di una parte delle (costosissime) azioni di controllo sul personale, ma anche al dipendente che non vuole prendersi la responsabilità. Anche in questo caso in media res stat virtus, come dicevano i latini, la virtù sta in mezzo e il Blockchain ha tutto l’aspetto di un sistema democratico di gestione delle relazioni interne al gruppo di lavoro.

Fantascienza? Non credo. Il mondo del lavoro e i mercati potrebbero imporla come necessaria. Staremo a vedere.

Piero Vigutto

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